Genova Riorganizza i Municipi: Più Servizi e Partecipazione Cittadina

La riorganizzazione dei municipi di Genova, annunciata dalla sindaca Silvia Salis e dall’assessore al Decentramento, Davide Patrone, segna una svolta strategica nell’amministrazione comunale, un impegno programmatico fortemente voluto fin dalla campagna elettorale.

Lungi dall’essere una semplice revisione burocratica, si configura come un tentativo ambizioso di rivitalizzare la governance locale e riconnettere l’amministrazione ai bisogni concreti della cittadinanza, in un contesto sociale caratterizzato da una crescente disaffezione politica e un calo significativo della partecipazione elettorale.

L’iniziativa non si limita a una mera modifica dello statuto cittadino o alla riorganizzazione dei regolamenti relativi al decentramento e alla gestione dei beni comuni.

Essa implica una profonda revisione del ruolo dei municipi, intesi non più come semplici delegazioni amministrative, bensì come veri e propri centri di iniziativa, capaci di esercitare una governance attiva e di promuovere la partecipazione civica.

Questo processo è alimentato da risorse finanziarie dedicate e da un piano di assunzioni mirato a rafforzare le capacità operative dei municipi.
L’obiettivo primario è restituire al cittadino un punto di riferimento vicino e accessibile, un luogo in cui poter esprimere le proprie esigenze e partecipare attivamente alla vita della comunità.

Si intende riaffermare la centralità dei municipi nella riqualificazione urbana e nella gestione del territorio, restituendo loro la capacità di agire in modo proattivo e di rispondere in maniera tempestiva ai problemi locali.
L’impegno finanziario a breve termine, con investimenti di 2,6 milioni di euro nel 2025 e un ulteriore stanziamento di 2,7 milioni nel 2026, a cui si aggiungono fondi specifici per infrastrutture pedonali, testimonia la volontà di dare sostanza a questa visione.
L’assessore Patrone sottolinea che la riforma si articola in due pilastri inscindibili: un processo di decentramento amministrativo volto a distribuire le funzioni comunali a livello locale e un processo di decentramento politico, che mira a trasformare i municipi in luoghi di partecipazione diretta e di gestione condivisa.

Questa duplice dimensione è cruciale per garantire che la riforma non si limiti a una mera redistribuzione di compiti, ma che promuova attivamente il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro territorio.

Si auspica, in questo modo, di invertire la tendenza alla disaffezione politica, offrendo ai cittadini un’esperienza amministrativa più trasparente, efficiente e reattiva ai loro bisogni, rafforzando così il legame tra l’amministrazione comunale e la comunità che serve.

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