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venerdì 31 Ottobre 2025

Genova, scontri al Consiglio: sospesa la capogruppo della Lega

Il Consiglio Comunale di Genova è stato teatro di un episodio di notevole tensione, un’escalation di conflitto che ha evidenziato le profonde divisioni e le dinamiche di potere all’interno dell’assemblea.
La discussione, incentrata sull’approvazione del bilancio comunale, si è trasformata in una spirale di scontro tra maggioranza e minoranza, culminata con la sospensione e l’allontanamento fisico della capogruppo della Lega, Paola Bordilli, ad opera della polizia locale su ordine del presidente del Consiglio, Claudio Villa.
L’evento scatenante è stata la dichiarazione di inammissibilità di un ordine del giorno presentato dalla consigliera Bordilli, che mirava a sospendere l’applicazione delle nuove tariffe del servizio Amt.
Questa decisione, percepita dall’opposizione come un atto di censura e un tentativo di soffocare il dibattito, ha generato immediate proteste e animati confronti.
La reazione del Presidente del Consiglio, che ha ordinato l’allontanamento della consigliera, ha innescato un vero e proprio terremoto politico, alimentando accuse di autoritarismo e di violazione delle prerogative parlamentari.

L’opposizione ha reagito abbandonando l’aula consiliare, rilasciando una nota ufficiale in cui l’episodio viene descritto come un attacco diretto ai principi democratici e al diritto di espressione dei consiglieri.

L’atto di sospensione e allontanamento di una rappresentante eletta, soprattutto se donna, viene condannato come un gesto sproporzionato e inaccettabile, che mina il rispetto delle regole procedurali e compromette la capacità del Consiglio di operare in maniera trasparente e costruttiva.
La minoranza, attraverso la voce del consigliere Vincenzo Falcone, ha espresso un giudizio severo nei confronti del Presidente Villa, arrivando a mettere in dubbio la sua capacità di gestire i lavori consiliari con l’equilibrio e l’imparzialità necessari.

L’espressione infuocata, riportata dal consigliere Massimo Romeo, suggerisce un clima di profonda frattura e una perdita di fiducia nelle istituzioni.
L’assenza di un confronto aperto sulle nuove tariffe Amt, un tema cruciale per l’economia familiare genovese, ha privato i cittadini di un dibattito pubblico essenziale.
La brusca interruzione dei lavori consiliari, senza l’approvazione delle delibere rimanenti all’ordine del giorno, ha ulteriormente aggravato la situazione, alimentando un senso di frustrazione e di sfiducia nei confronti delle istituzioni.
L’episodio solleva interrogativi profondi sul funzionamento della governance locale e sulla necessità di rafforzare i meccanismi di controllo e di garanzia dei diritti dei consiglieri e dei cittadini.
La richiesta di dimissioni del Presidente Villa testimonia la gravità percepita dell’evento e la necessità di un cambio di rotta per ripristinare un clima di collaborazione e rispetto all’interno del Consiglio Comunale.

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