Il disegno di legge che riplasma l’assetto istituzionale della Regione Liguria ha superato la fase iniziale di approvazione nell’assemblea regionale, segnando una svolta significativa nell’organizzazione e nel funzionamento degli organi di governo. La decisione, emersa con un margine di 18 voti a favore, espressione della coalizione di maggioranza, e 12 contrari, provenienti dalle forze di opposizione, riflette una necessità percepita di allineare la struttura amministrativa regionale con le direttive nazionali in materia di gestione finanziaria pubblica.La riforma, nata dalla discussione avviata in precedenza nel marzo precedente, comporta una revisione dello statuto regionale, con l’obiettivo primario di armonizzare il numero massimo di figure apicali – assessori e consiglieri – ai limiti imposti dalla normativa nazionale. Questa convergenza normativa mira a garantire una gestione più efficiente e trasparente delle risorse pubbliche, in linea con gli obblighi derivanti dal coordinamento della finanza pubblica a livello nazionale.Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’eliminazione di una clausola precedentemente inclusa nel progetto di legge, che prevedeva l’introduzione della figura del sottosegretario regionale. Questa decisione indica un ripensamento strategico delle competenze e delle responsabilità all’interno della giunta regionale, focalizzandosi sulla centralità delle figure esistenti.La riforma introduce, inoltre, una significativa flessibilità nell’esercizio delle funzioni presidenziali. Il presidente della Regione, al fine di ottimizzare l’operatività dell’amministrazione, potrà delegare responsabilità non solo al vicepresidente, come prassi consolidata, ma anche al segretario generale o al direttore generale competente in materia legale, in caso di assenza. Questa delega, estesa anche agli assessori regionali per compiti specifici e per periodi circoscritti, mira a garantire la continuità operativa e a sfruttare al meglio le competenze specialistiche presenti nell’apparato amministrativo.Un elemento cruciale introdotto dalla riforma è la regolamentazione delle proroghe di mandato. In virtù di questa novità, il Presidente e la Giunta rimarranno in carica fino alla proclamazione del nuovo Presidente eletto, assicurando una transizione ordinata e la continuità amministrativa. Nel caso di dimissioni, decesso o impedimento permanente del Presidente, le sue funzioni saranno temporaneamente assunte dal Vicepresidente, garantendo la stabilità del governo regionale fino all’insediamento del successore. Questa disposizione, finalizzata a prevenire vuoti di potere e a garantire la continuità delle politiche pubbliche, dimostra una volontà di rafforzare la resilienza istituzionale.Il percorso legislativo non è concluso: il testo dovrà ora affrontare un secondo ciclo di discussione e votazione in aula, con un intervallo minimo di due mesi, al fine di consentire un’ulteriore approfondimento e la possibilità di apportare eventuali modifiche o integrazioni alla luce dei contributi provenienti dalle diverse forze politiche e dagli stakeholders coinvolti. L’approvazione finale rappresenterà un punto di svolta per il futuro assetto istituzionale della Liguria, segnando una nuova era di governance e responsabilità.
Riforma Regione Liguria: approvata la prima fase in Aula
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