Il cantiere dello scolmatore del Bisagno, opera cruciale per la gestione del rischio idrogeologico di Genova, riprenderà le attività di scavo in direzione mare il 15 settembre.
L’annuncio, formulato dall’assessore Luca Lombardi per conto dell’assessore Giacomo Giampedrone, giunge in risposta a un’interrogazione presentata congiuntamente da tutti i gruppi di opposizione al consiglio regionale, che evidenziavano una preoccupante stagnazione dei lavori.
La situazione attuale vede il tunnel di scavo, incastrato nel tessuto urbano di San Fruttuoso, immerso in un periodo di rallentamento che, secondo quanto denunciato dal consigliere Armando Sanna (Partito Democratico), sconfina in un vero e proprio blocco.
La timeline originaria, che prevedeva il completamento dello scavo entro la prima metà del 2025, risulta ora compromessa, con un ritardo la cui entità resta per il momento incerta.
Questa incertezza alimenta interrogativi sulla sostenibilità temporale dell’intero progetto e sull’impatto che tali ritardi potranno avere sulla prevenzione del rischio allagamento che il Bisagno rappresenta per la città.
Un elemento significativo, precedentemente previsto nel piano operativo, era la destinazione del materiale estratto durante lo scavo a interventi di ripascimento del litorale arenzanese.
Tale operazione, oltre a contribuire alla salvaguardia della costa, rappresentava una soluzione ecologicamente vantaggiosa per la gestione dei volumi di scavo, trasformando un sottoprodotto in risorsa per il territorio.
La ripresa dei lavori, come assicurato dall’assessore Lombardi, offrirà l’opportunità di eseguire analisi approfondite sul materiale estratto, con l’ambizioso obiettivo di accelerare le successive operazioni di consolidamento e riqualificazione del litorale.
Questo approccio innovativo, mirato a ottimizzare i tempi e a massimizzare i benefici ambientali, sottolinea l’importanza di un approccio integrato nella gestione del territorio, dove le opere infrastrutturali si coniugano con la tutela dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Si tratta, in sostanza, di trasformare un’emergenza idrogeologica in un’opportunità per un intervento strutturale e sostenibile, in grado di proteggere il territorio e di promuovere un modello di sviluppo più resiliente.
Il monitoraggio costante e la trasparenza nelle comunicazioni relative all’andamento dei lavori saranno cruciali per riconquistare la fiducia della comunità e per garantire il successo di un’opera di così grande rilevanza strategica per Genova.