La seduta del consiglio comunale dedicata a Skymetro si è rivelata un crocevia di accuse e controrepliche, innescate dalla ripresa del documento presentato dall’ex vicesindaco Pietro Piciocchi.
La discussione, fin da subito, si è caricata di tensione a causa delle richieste di una maggiore libertà di parola da parte delle minoranze, che aspiravano a tempi di intervento più ampi rispetto al limite regolamentare.
Il fulcro dell’attacco di Piciocchi alla giunta Salis ha riguardato la presunta irrealizzabilità del progetto.
Citando il decreto 95 del 30 giugno 2025, Piciocchi ha sostenuto la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici attraverso una revisione del cronoprogramma, sottolineando che una radicale riprogettazione comporterebbe la perdita dei 19 milioni di euro già investiti nelle fasi di progettazione, responsabilità che la giunta dovrebbe assumersi.
Un’ulteriore critica si è focalizzata sull’assenza della sindaca durante le interlocuzioni con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) dell’8 luglio, un dettaglio che, secondo Piciocchi, rivela una gestione poco trasparente e una potenziale mancanza di impegno.
Francesca Ghio, leader del gruppo Avs, ha lanciato un’accusa ancora più severa, definendo l’investimento di 19 milioni di euro come una spesa per un’opera destinata a rimanere incompiuta.
Marco Maesmaker, esponente del Movimento 5 Stelle, ha esortato a superare le polemiche e a sollecitare i partiti di maggioranza a Roma per ottimizzare l’utilizzo dei fondi disponibili, suggerendo un approccio più costruttivo.
Lorenzo Pellerano, di Noi Moderati e Orgoglio Liguria, ha evidenziato la difficoltà di ripartire da zero con un nuovo progetto, sottolineando i rischi di un continuo ritorno indietro.
Sergio Gambino, passato al gruppo Misto, ha accusato la sindaca Salis di aver sempre saputo dell’impossibilità di mantenere i 400 milioni di finanziamento ministeriale per un progetto diverso da Skymetro.
Gambino ha richiamato l’abbandono di un precedente progetto di tramvia in Val Bisagno, avviato nel 2011 e costato 3 milioni, come esempio della cronica incapacità del centrosinistra di portare a termine iniziative di tale portata.
La discussione ha quindi rivelato una profonda divisione all’interno del consiglio comunale, con accuse reciproche che hanno messo in luce le difficoltà e le incertezze che gravano sul futuro di Skymetro e, più in generale, sullo sviluppo infrastrutturale di Genova.
La vicenda solleva interrogativi sulla capacità di gestire progetti complessi e sulla necessità di un approccio più collaborativo e trasparente tra le diverse forze politiche.
Il nodo cruciale sembra essere la ricerca di un equilibrio tra la volontà di perseguire obiettivi ambiziosi e la necessità di garantire la sostenibilità economica e la fattibilità tecnica delle iniziative intraprese, evitando così sprechi di risorse pubbliche e disillusioni per i cittadini.