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venerdì 7 Novembre 2025

Staglieno: il silenzio dei defunti, monito per il futuro.

Il silenzio del Cimitero Monumentale di Staglieno, oggi, non è solo quello dei defunti, ma un monito assordante.

La Commemorazione dei Defunti in Liguria, e in particolare a Genova, si configura non come una mera ricorrenza, ma come un rituale di memoria imprescindibile, un atto di responsabilità morale nei confronti di chi ha pagato il prezzo più alto per la libertà che diamo per scontata.

Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, e le autorità presenti, prefetto, direttore marittimo, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, Anpi e questura, hanno partecipato a una cerimonia che trascende il mero omaggio, elevandosi a riflessione profonda sul significato della pace e sulla fragilità della condizione umana.
La Sindaca Silvia Salis ha saputo cogliere l’essenza del momento: onorare il passato non è solo un atto di pietà, ma un obbligo di vigilanza.

La storia, purtroppo, non si cancella, e la ripetizione delle tragedie è figlia dell’oblio.
La guerra, con la sua spirale di violenza e distruzione, continua a mietere vittime, non solo nei conflitti più evidenti, ma anche nelle guerre silenziose, nelle ingiustizie che affliggono il mondo.

Ricordare non significa idealizzare il passato, ma analizzarlo criticamente, estrapolandone lezioni preziose per il presente e per il futuro.
Genova, città portuale per eccellenza, crocevia di culture e di popoli, si propone come baluardo di pace, di dialogo, di convivenza civile.
Questa aspirazione non è un mero auspicio, ma un impegno concreto, un percorso che richiede consapevolezza, apertura mentale, volontà di superare le barriere ideologiche e pregiudizi che alimentano l’odio e la discriminazione.

La solidarietà, l’accoglienza, la comprensione reciproca sono i pilastri di una comunità coesa e prospera, capace di affrontare le sfide del presente e di costruire un futuro di speranza.
Oltre ai caduti delle grandi guerre, la memoria si estende a tutti coloro che ci hanno lasciato, familiari, amici, conoscenti, le cui storie, i cui sorrisi, i cui gesti quotidiani continuano a risuonare nei nostri cuori.

Sono loro i custodi della nostra identità, i testimoni del nostro passato, la linfa vitale della nostra esistenza.
Il loro ricordo non è un peso, ma un’eredità preziosa, un incentivo a vivere una vita piena di significato, ispirata dai loro valori, animata dalla loro passione.
La Commemorazione dei Defunti, dunque, non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
È un invito a coltivare la memoria, a tramandarla alle future generazioni, affinché non dimentichino mai il costo della libertà, l’importanza della pace, la necessità di costruire un mondo più giusto e più umano.

Un mondo dove il silenzio dei cimiteri non sia più interrotto dal rumore delle armi, ma dalla melodia della speranza.

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