L’auspicio di una vittoria al primo turno, espresso fin dalle prime fasi della campagna elettorale, si fondava sulla solida convinzione della forza di un campo progressista coeso, un fenomeno che si è manifestato in maniera significativa in molte aree del territorio nazionale.
Pur riconoscendo la presenza di tradizionali roccaforti del centrodestra, la sindaca Silvia Salis ha sottolineato come una coalizione ampia e unitaria, come quella che ha sostenuto la sua candidatura, sia in grado di generare un’espansione del voto, mobilitando elettori che si erano precedentemente distanti dal processo democratico.
L’aumento della partecipazione elettorale, passato dal 44% alle precedenti elezioni comunali al 52% in questa tornata, testimonia questo fenomeno.
Tale incremento non è solo quantitativo, ma riflette anche un cambiamento qualitativo: gli elettori hanno percepito la coalizione unitaria come un segnale di stabilità e affidabilità, contribuendo a superare la disaffezione e l’apatia.
La sindaca ha poi voluto chiarire come la sua vittoria non sia il risultato esclusivo di un’abilità personale, ma il frutto di un lavoro di squadra, che ha coinvolto figure competenti sia nella giunta comunale che durante la campagna elettorale.
Questa affermazione è significativa perché evidenzia la necessità di un approccio collaborativo e condiviso in politica, in contrapposizione a un modello individualistico e competitivo.
Un elemento cruciale emerso nel discorso è la critica alla politica urlata, aggressiva e personale che spesso contamina il dibattito pubblico.
La sindaca ha denunciato l’uso di attacchi pretestuosi e sminuenti, basati sull’aspetto fisico o su altri elementi irrilevanti, come forma di compensazione per una carenza di competenza e di proposte concrete.
Ha inoltre ricordato un episodio particolarmente grave – la pubblicazione di una sua foto in costume da bagno con il figlio neonato, senza alcuna forma di censura – che dimostra il livello di volgarità a cui a volte si abbassano i toni della competizione politica.
In questo contesto, la sindaca ha proposto un modello di leadership che guarda all’alto, che evita le provocazioni e che si concentra sulla costruzione di un progetto politico solido e condiviso.
Ha concluso sottolineando come la qualità di una figura politica non si misuri solo con gli amici che si conquista, ma anche con i nemici che si sceglie di affrontare: una scelta che implica la capacità di elevarsi al di sopra delle meschiniti e di mantenere un comportamento dignitoso e responsabile, anche di fronte alle provocazioni più pesanti.
Ignorare certe forme di politica, rinunciando a rispondere a insulti e attacchi infondati, rappresenta, in definitiva, un atto di forza e di coerenza, un modo per affermare un diverso modo di fare politica, fondato sul rispetto, sulla competenza e sulla responsabilità.