martedì 19 Agosto 2025
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Vittoria al primo turno: un segnale di rinnovamento politico e fiducia civica.

La vittoria al primo turno, un auspicio formulato fin dall’inizio della campagna elettorale, si è concretizzata grazie a una convergenza di fattori che superano la mera fortuna.

L’ipotesi di un successo immediato si fonda sulla solida architettura di un campo progressista largamente unito in molte aree del territorio nazionale, un elemento cruciale per intercettare un elettorato potenzialmente disallineato o assente.
Pur riconoscendo la persistenza di aree tradizionalmente orientate al centrodestra, l’effetto propulsivo di una coalizione ampia, come quella che ha sostenuto la mia candidatura, si è manifestato con una rinnovata partecipazione elettorale.

L’aumento della percentuale di votanti, dal 44% alle precedenti elezioni comunali al 52% in questa tornata, non è un dato marginale.
Rappresenta la riattivazione di una partecipazione civica che sembrava sopita, un segnale di fiducia suscitato dalla percezione di un progetto politico coeso e condiviso.
Questa fiducia si traduce nella capacità di riportare alle urne chi, per varie ragioni, aveva smesso di sentirsi rappresentato.

Non si tratta di rivendicare un merito personale esclusivo.
Il successo è il frutto di un impegno collettivo, di una squadra di persone competenti e dedite, che hanno lavorato incessantemente sia in Comune, nella giunta, sia durante la campagna elettorale.

È un’opera corale che ha saputo interpretare le esigenze e le aspirazioni della comunità.
L’elettorato, profondamente, dimostra di essere stanco delle dinamiche corrosive della politica tradizionale: un clima di scontro verbale, insulti personali, attacchi immeritati.

Un approccio che genera disaffezione e allontana i cittadini dalla partecipazione democratica.
La politica, per rigenerarsi, deve elevarsi al di sopra di queste dinamiche, concentrandosi su proposte concrete e soluzioni innovative.

L’episodio della pubblicazione non consensuale di una mia fotografia in costume da bagno, con mio figlio neonato in braccio, da parte di una pagina ufficiale di partito e un assessore, esemplifica la disarmante superficialità e la mancanza di rispetto che talvolta caratterizzano la comunicazione politica.

Un gesto che, lungi dal produrre un effetto dissuasivo, ha rivelato una preoccupante perdita di bussola etica e di senso civico.

In questi contesti, la strategia più efficace non è quella della reazione, ma dell’indifferenza calcolata.

Non si tratta di isolarsi, ma di scegliere con cura i propri interlocutori, di privilegiare il dialogo costruttivo e di concentrarsi sulla sostanza, piuttosto che sulla forma.

Come affermava un antico aforisma, non sono gli amici che definiscono un uomo, ma i nemici che sceglie.

E in questo senso, l’indifferenza verso certe provocazioni e dinamiche becerate, costituisce una scelta consapevole e una dichiarazione di principi.

L’eleganza della risposta è spesso più eloquente di mille parole.

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