La possibile nomina di Massimo Donati a capitano della Sampdoria segna una svolta significativa nella ricostruzione del club genovese, un percorso intrapreso sotto la guida dell’investitore di Singapore, Joseph Tey, con Nathan Walker a suo diretto contatto.
La decisione, maturata dopo un periodo di incertezza e di valutazioni complesse, riflette una visione strategica che si discosta dalle iniziali preferenze del presidente, Matteo Manfredi, che aveva espresso una predilezione per un tandem tecnico composto da Attilio Lombardo e Angelo Gregucci.
L’assegnazione di Donati, ex centrocampista blucerchiato, a capo dell’area tecnica, rappresenta un azzardo calcolato, un tentativo di infondere nuova linfa e prospettiva in una squadra che necessita di un profondo rinnovamento, non solo a livello di organico, ma anche di mentalità e approccio al gioco.
La proposta contrattuale, strutturata su un biennio con un’indennità stimata intorno ai 120.
000 euro annui, testimonia la volontà di offrire a Donati la stabilità necessaria per implementare il suo progetto.
La scelta di Donati non è priva di significato simbolico.
Il suo passato blucerchiato, seppur breve – 19 presenze nella stagione 2003-2004 – lo lega emotivamente al club e alla tifoseria.
Questo legame, unito alla sua esperienza come allenatore, potrebbe facilitare l’integrazione e la creazione di un rapporto di fiducia con i giocatori e lo staff.
Nonostante la scelta di Donati, l’orientamento del club lascia aperta la possibilità di una collaborazione con Lombardo e Gregucci, valorizzando la loro esperienza e competenza all’interno del nuovo organigramma tecnico.
La permanenza del preparatore atletico Bertelli, già parte integrante dello staff nelle ultime fasi del campionato, indica una continuità di lavoro e una volontà di preservare la preparazione fisica dei giocatori.
La nomina di Donati si inserisce in un contesto più ampio di trasformazione per la Sampdoria, un progetto che mira a recuperare l’identità sportiva e il prestigio perduti, consolidando al contempo una solida base economica e finanziaria.
Il successo di questa operazione dipenderà dalla capacità di Donati di tradurre la sua visione in risultati concreti, gestendo con equilibrio le aspettative della tifoseria e le esigenze del club.
La sfida è ardua, ma l’entusiasmo e la determinazione di Donati potrebbero rivelarsi elementi cruciali per il futuro della Sampdoria.