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venerdì 21 Novembre 2025

Genoa, De Rossi sfida il Cagliari: l’era inizia davvero.

Il Genoa si appresta a vivere un nuovo capitolo sotto la guida di Daniele De Rossi, con l’attesa di vedere l’impatto del tecnico sul campo, dopo un debutto a tinte di squalifica che lo ha costretto a seguire la sfida contro la Fiorentina dalla tribuna.

La trasferta contro il Cagliari rappresenta un banco di prova cruciale, un’opportunità per concretizzare le idee e le strategie elaborate durante le due settimane di lavoro intenso.

De Rossi ha espresso chiaramente le sue aspettative, delineando un’immagine di squadra aggressiva, capace di imporre il proprio gioco sia in casa che in trasferta.
La partita contro la Fiorentina, pur offrendo spunti interessanti, è stata inevitabilmente condizionata dall’effetto novità, dalla necessità di introdurre nuove dinamiche in un contesto già carico di energia.
Ora, l’obiettivo è elevare questo livello, trasfigurandolo in una costanza di rendimento.
La sosta internazionale, pur limitata dalla concomitanza con impegni delle nazionali e da alcuni infortuni, ha permesso al tecnico di lavorare in maniera più mirata, affinando i dettagli tattici e consolidando la comprensione reciproca tra i giocatori.

L’attenzione si è concentrata sulla gestione della palla, con l’intento di sviluppare schemi di circolazione più ordinati e precisi, capaci di creare opportunità concrete.
De Rossi ha sottolineato l’importanza di identificare le zone del campo più vulnerabili dell’avversario e di sfruttarle con efficacia, oltre che di migliorare la capacità di controllo sia nella propria area di rigore che in quella avversaria.

La partita contro il Cagliari, pur non rappresentando un confronto diretto per la salvezza in senso stretto, si configura come uno scontro significativo, un test di carattere e di maturità.
De Rossi ha instillato nei suoi giocatori la convinzione di poter affrontare ogni partita con l’ambizione di vincerla, promuovendo un’identità di squadra solida e coesa.

La sua visione non si limita al risultato immediato, ma mira a costruire un progetto a lungo termine, fondato sulla dominazione del gioco e sulla capacità di dettare il ritmo della partita.

Il ritorno di Malinovskyi, scontata la squalifica, rappresenta un’iniezione di qualità nell’organico, sebbene l’elenco degli indisponibili, con Onana, Cornet, Cuenca e Messias, richieda una gestione attenta.
Nonostante le difficoltà numeriche, la rosa si arricchisce del recupero di Sabelli ed Otoa, ampliando le opzioni a disposizione del tecnico.

De Rossi ha citato un concetto caro a Carlo Ancelotti: l’importanza di far coesistere gli undici giocatori più forti, ma ha aggiunto una precisazione fondamentale: la necessità di trovare l’equilibrio tra qualità individuale e solidità di squadra, un imperativo imprescindibile per affrontare con successo un campionato complesso e competitivo come quello di Serie A.

L’obiettivo è chiaro: trasformare la squadra in un’entità coesa, capace di esprimere un calcio propositivo e di lottare su ogni fronte.

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