lunedì 1 Settembre 2025
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Genoa-Milan, ultras accusati: tre in arresto per violenza e Daspo

Al termine di un’articolata indagine, condotta dalla Divisione Investigazione Generale e Operazioni Speciali (Digos) della Questura di Genova, in seguito agli episodi di grave disordini verificatisi al termine del match Genoa-Milan del 5 maggio scorso, sono state formulate accuse formali nei confronti di tre individui, membri di gruppi ultras della tifoseria genoana.
Le accuse riguardano violazioni significative in materia di sicurezza pubblica, con particolare riferimento al possesso illegale di oggetti atti ad offendere e alla violazione delle prescrizioni previste dai Decreti di Misure di Sicurezza, comunemente noti come Daspo.
L’evento, maturato nel contesto teso e carico di aspettative tipico di una sfida calcistica di tale rilevanza, si è concretizzato in un violento scontro nel cuore della città.

Verso le 23:40, in prossimità dell’incrocio tra Corso Aurelio Saffi e via Fiodor, un manipolo di circa cento ultras, appositamente occultati e pronti all’azione, si è riversato improvvisamente sulle vie adiacenti allo stadio Luigi Ferraris.
L’azione, studiata nei minimi dettagli, mirava ad intercettare e intimidire i tifosi ospiti, in fase di deflusso dallo stadio, creando un clima di terrore e violenza.
I manifestanti, molti dei quali con il volto celato da caschi e protezioni, erano armati di mazze, bastoni e altri oggetti contundenti, ed hanno immediatamente dato inizio a lanci di bottiglie di vetro e rudimentali ordigni esplosivi (botti), generando panico e mettendo a rischio l’incolumità dei passanti e degli stessi tifosi ospiti.
La rapidità di risposta delle forze dell’ordine, impiegate in un’operazione di bonifica preventiva dell’area, si è rivelata cruciale: un’azione coordinata ha permesso di respingere l’offensiva, evitando un contatto diretto e garantendo la successiva e sicura evacuazione dei tifosi ospiti.
Nonostante l’intervento tempestivo, la furia degli ultras ha causato danni a veicoli di servizio: un’auto della Questura ha subito lo sfondamento del parabrezza e ammaccature significative, mentre un veicolo della Polizia Locale, impegnato nel controllo della viabilità, ha visto il lunotto posteriore gravemente danneggiato.

Un successivo sopralluogo, condotto con il supporto della Polizia Scientifica, ha permesso il recupero e il sequestro di numerosi manufatti utilizzati durante la violenza, tra cui bastoni, aste metalliche e i già citati “botti”.

Le indagini, supportate dall’analisi meticolosa di immagini video acquisite da diverse fonti, hanno portato all’identificazione di tre individui, nei confronti dei quali sono state eseguite perquisizioni personali e domiciliari.

Durante queste perquisizioni, sono stati rinvenuti e sequestrati un casco e abiti specifici utilizzati durante gli scontri, elementi probatori che confermano il coinvolgimento degli indagati.

L’attività investigativa, tuttora in corso, si concentra sull’identificazione degli altri partecipanti agli episodi di violenza, al fine di assicurare alla giustizia tutti i responsabili e di contrastare efficacemente i fenomeni di criminalità connessi alla passione calcistica, fenomeni che minano la sicurezza pubblica e danneggiano l’immagine della città.
L’impegno della Digos si prefigge di smantellare le dinamiche di gruppo che alimentano tali comportamenti, attraverso un approccio investigativo rigoroso e un coordinamento costante con le autorità giudiziarie.

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