Genova si appresta a lanciare una sfida strategica per il futuro urbano e sportivo: la candidatura per l’organizzazione degli Europei di calcio del 2032.
L’ambizioso progetto, formalizzato a settembre, non si limita all’esclusiva aspirazione ad ospitare un evento calcistico di rilevanza continentale, ma si configura come un’opportunità di sviluppo infrastrutturale e socio-economico di ampio respiro per la città e l’intera regione.
La sindaca Silvia Salis, unitamente ai rappresentanti della Lega Italiana Calcio (Figc), dell’Uefa, e dei club Genoa e Sampdoria, ha delineato un percorso che mira a lasciare in eredità a Genova una struttura all’avanguardia, capace di garantire funzionalità settimanali e di rispondere alle esigenze di un panorama sportivo globale in continua evoluzione.
L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di rigenerazione urbana, con la consapevolezza che uno stadio moderno non è solo un impianto sportivo, ma un polo di attrazione per eventi di vario genere, un motore di sviluppo turistico e un simbolo dell’identità cittadina.
La candidatura genovese si presenta di fronte a un metro di valutazione severo e dettagliato, 130 criteri stringenti che riflettono un’evoluzione significativa rispetto alle richieste dell’Uefa di tre anni fa.
Questi requisiti non si limitano alla mera conformità strutturale, ma abbracciano la sostenibilità ambientale, l’accessibilità, la sicurezza, l’innovazione tecnologica e l’impatto sociale.
La progettazione dovrà contemplare soluzioni integrate per la gestione dei flussi di persone, l’ottimizzazione dei consumi energetici, la riduzione delle emissioni e la promozione dell’inclusione sociale.
Il percorso di candidatura prevede una fase iniziale di definizione e formalizzazione, seguita da un processo di elaborazione di un progetto esecutivo entro il 2026.
Quest’ultimo dovrà dimostrare la sostenibilità strutturale ed economica dell’iniziativa, la sua capacità di soddisfare i criteri specifici imposti dall’Uefa e la sua coerenza con le strategie di sviluppo locale e regionale.
Il successo dell’iniziativa dipende non solo dalla capacità di superare le sfide tecniche ed economiche, ma anche dalla costruzione di un consenso ampio e duraturo tra le istituzioni, i club sportivi, il mondo imprenditoriale e la cittadinanza.
L’organizzazione degli Europei di calcio del 2032 rappresenta un’occasione unica per Genova di proiettarsi verso il futuro, rafforzando la sua immagine a livello internazionale e consolidando il suo ruolo di città dinamica, innovativa e accogliente.
Si auspica che il progetto non si configuri solo come un’infrastruttura sportiva, ma come un catalizzatore di progresso e di cambiamento positivo per l’intera comunità genovese.