L’indagine della Procura di Genova si concentra su un episodio grave e complesso, un’intossicazione alimentare massiva che ha investito il team della Salernitana, sollevando interrogativi significativi sulle procedure di sicurezza alimentare e sulla gestione della ristorazione sportiva. Ventuno membri della squadra, calciatori e personale di supporto, sono stati colpiti da un malore improvviso e debilitante, con conseguente necessità di ricovero ospedaliero, in seguito alla partita di andata dei playout di Serie B contro la Sampdoria.Le accuse formulate dalla procuratrice Paola Crispo, sotto la supervisione del collega Francesco Pinto, specialista in diritto del lavoro e salute pubblica, spaziano dall’adulterazione dolosa o colposa di alimenti, alla lesioni personali derivanti da negligenza, fino a potenziali violazioni delle normative in materia di sanità pubblica. L’inchiesta, delegata alla Digos, è attualmente condotta a carico di persone al momento non identificate, a seguito di una denuncia formale presentata dagli avvocati della società granata.Le indagini preliminari, condotte dalla struttura di igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Asl 3, hanno inizialmente indicato il riso cantonese come la fonte probabile dell’intossicazione. Le analisi suggeriscono che il cibo, conservato impropriamente e lasciato per un prolungato periodo in condizioni di calore all’interno del pullman di ritorno, potrebbe aver favorito la proliferazione di agenti patogeni. L’episodio si distingue per la sua portata: non solo la gravità dei sintomi manifestati dai membri della squadra, ma anche il coinvolgimento simultaneo di un numero così elevato di persone, evidenziando una potenziale falla nel sistema di controllo della qualità alimentare.È significativo che l’episodio non si sia verificato durante il pasto consumato presso il Novotel, dove alloggio e pranzo non hanno sollevato preoccupazioni. La cena da asporto, preparata dalla stessa struttura alberghiera, sembra essere stata il punto critico. Secondo i periti dell’Asl, la corretta gestione degli alimenti, con il trasferimento in contenitori isotermici da parte dello staff della Salernitana, sarebbe stata una misura preventiva essenziale. La mancata osservanza di tale protocollo, o un’eventuale deviazione da esso, rappresenta un aspetto cruciale dell’indagine.Le implicazioni di questo caso vanno al di là della mera responsabilità penale. Sollevano interrogativi importanti sulla sicurezza alimentare nel mondo dello sport professionistico, sul ruolo delle strutture alberghiere e dei servizi di catering, e sulla necessità di protocolli rigorosi e verificati per garantire la salute degli atleti. La partita di ritorno, originariamente prevista, è stata rinviata a causa dell’emergenza sanitaria, sottolineando l’impatto significativo dell’incidente. L’indagine è ora focalizzata sull’accertamento delle responsabilità e sull’individuazione delle cause precise che hanno portato a questo grave episodio, con l’obiettivo di prevenire il ripetersi di simili situazioni.
Intossicazione alla Salernitana: indagine sulla sicurezza alimentare.
Pubblicato il
