La nuova seconda maglia del Genoa, destinata a debuttare ufficialmente nel triangolare di Oviedo che vedrà affrontarsi i padroni di casa, il Villareal e i Grifoni, ha già catturato l’attenzione dei tifosi e del pubblico in generale, generando un immediato clamore online.
Ben oltre una semplice divisa da trasferta, il manufatto si configura come una celebrazione tangibile della storia, dell’identità e dei legami transnazionali che hanno plasmato il club più antico d’Italia.
Al centro del design, la croce di San Giorgio, emblema secolare della Repubblica di Genova, si staglia con forza su uno sfondo candido.
Questa simbologia, profondamente radicata nel tessuto culturale e navale della città, non è un mero ornamento stilistico, ma un richiamo a un’epoca di potenza marittima, di coraggio e di prosperità commerciale.
Nel Medioevo, la croce, issata sui ponti delle navi genovesi, rappresentava una forza deterrente, un messaggio chiaro ai potenziali aggressori: affrontare le imbarcazioni genovesi significava scontrarsi con marinai e balestrieri rinomati per la loro abilità e ferocia.
La leggenda narra, inoltre, che l’Inghilterra, riconoscendo la potenza genovese, ottenne il privilegio di utilizzare la croce pagando un tributo, un gesto che testimonia il rispetto, e forse l’invidia, suscitato dalla Repubblica ligure.
La scelta di Brooke Norton-Cuffy, campione d’Europa con la nazionale inglese under 21, come testimonial, non è casuale.
Essa sottolinea il profondo legame storico tra il Genoa e l’Inghilterra, un rapporto nato nel 1893 con la fondazione del club da parte di cittadini britannici residenti a Genova.
Questo retaggio anglosassone, lungi dall’essere un elemento di distacco, si è integrato nel DNA del Genoa, contribuendo a definirne la sua unicità e la sua vocazione internazionale.
Lo slogan “It’s coming home”, adottato per la campagna promozionale, evoca un viaggio simbolico del calcio, nato in Inghilterra, che ritornando in Italia, trova la sua casa nel Genoa.
È un omaggio alle origini, certo, ma anche una dichiarazione di intenti: il Genoa, pur incarnando un’identità locale forte e radicata, si pone come ponte tra due culture, due mondi calcistici.
La produzione della campagna, curata con raffinata attenzione, riflette l’impegno del club nel comunicare la propria storia e i propri valori.
Le immagini, scattate a Londra dal talentuoso fotografo Sam Gregg – già artefice di un omaggio al Boca Juniors con la quarta maglia della scorsa stagione –, catturano l’essenza del legame tra le due nazioni.
Il concept video, firmato da No Panic, partner creativo di lunga data del Genoa e di Kappa, completa il quadro, offrendo una narrazione visiva coinvolgente e suggestiva.
La nuova maglia, quindi, non è solo un capo d’abbigliamento sportivo, ma un vero e proprio racconto, un simbolo tangibile della ricca e complessa storia del Genoa.