La Sampdoria si proietta verso l’impegno con il Frosinone con un messaggio chiaro: coesione, responsabilità e una ritrovata identità.
L’interim del tecnico Angelo Gregucci, affiancato dal vice Salvatore Foti – figura chiave nonostante l’assenza del patentino, testimonianza di un legame profondo con la squadra – si configura non come un cambiamento radicale, bensì come un’occasione per rinsaldare i principi fondanti del gruppo.
Gregucci, con pragmatismo, sottolinea una continuità tattica, ma l’enfasi è posta sull’aspetto psicologico: la squadra deve incarnare un senso di appartenenza e assumersi la piena responsabilità del risultato, un concetto cruciale in un momento di transizione tecnica.
L’obiettivo non è tanto l’improvvisazione emotiva, quanto una reazione lucida e costruttiva, un cambio di passo che si traduca in prestazioni concrete fino al fischio finale.
Il tecnico pone l’attenzione sulla natura effimera del vantaggio iniziale nel calcio contemporaneo, dove la vera partita si conclude solo al novantesimo, con un’analisi attenta dei dettagli e un impegno costante.
Evita di focalizzarsi su singoli interpreti, preferendo esaltare la professionalità e la dedizione di tutta la rosa, citando come esempio Leonardo Ferrari, un punto di riferimento imprescindibile, penalizzato da sventure fisiche ma sempre pronto a dare il massimo.
Il Frosinone, avversario di turno, viene riconosciuto come squadra solida e meritevole di rispetto, ma l’imperativo è voltarsi verso l’interno, recuperare il senso di “famiglia” che caratterizzò la Sampdoria in passato.
Il peso della maglia numero 10, incarnata da Cherubini, non risiede tanto nella sua valenza simbolica, quanto nell’atteggiamento che il giocatore deve dimostrare in campo, una mentalità vincente che permei ogni azione, ogni contrasto, ogni recupero palla.
La forza propulsiva della Sampdoria, tuttavia, risiede anche e soprattutto nel calore incondizionato del popolo di Marassi.
Gregucci, commosso dai ricordi dell’anno precedente, durante l’inno contro la Salernitana, ne sottolinea l’importanza vitale, un sostegno prezioso nei momenti di difficoltà che diventa un motore per la squadra.
È un legame profondo, un’identità condivisa che spinge i giocatori a dare il massimo, consapevoli di rappresentare qualcosa di più di un semplice club: un simbolo di passione, tradizione e resilienza.
La vittoria, in definitiva, è un impegno verso quel popolo che incarna l’anima della Sampdoria.






