La stagione della Sampdoria si preannuncia incerta, avvolta in una spirale di tensioni che culminano in un vertice cruciale a Forte dei Marmi. L’incontro tra il direttore sportivo Andrea Mancini e l’allenatore ad interim Alberico Evani non è una semplice discussione tattica, ma un momento di resa dei conti che, secondo fonti vicine alla società, potrebbe segnare la fine del ciclo Evani. La squadra, reduce da una salvezza sofferta e controversa, frutto di una drammatica estenuazione nei playout di metà giugno, è alla ricerca disperata di una direzione chiara e di un progetto solido.Il quadro degli eventuali sostituti si presenta complesso, delineando un panorama di opzioni che spaziano dall’esperienza alla scommessa. Daniele De Rossi, figura di grande prestigio e legata al mondo doriano, emerge come favorito, ma la sua contrazione di interesse suscita anche l’aggressivo corteggiamento del Monza, club ambizioso in cerca di un profilo di forte impatto. In alternativa, si fa il nome di Salvatore Foti, collaboratore storico di José Mourinho e anch’egli legato al passato blucerchiato, una scelta che però implicherebbe un rischio: affidare la guida tecnica a una persona alla sua prima esperienza da primo allenatore. La nomina di Foti, pur offrendo un legame con una filosofia di gioco collaudata, solleverebbe interrogativi sulla capacità di imporre una visione autonoma e di gestire le dinamiche complesse di una squadra di calcio professionistica.Silvio Baldini, reduce dalla sua esperienza al Pescara, rappresenta un’ulteriore alternativa, una soluzione meno eclatante ma potenzialmente efficace, in grado di portare stabilità e un approccio pragmatico. Tuttavia, la sua candidatura, sebbene ponderata, non sembra suscitare l’entusiasmo generale.L’aria è elettrica, amplificata dal peso delle recenti polemiche che hanno investito la società. La notte scorsa, un chiaro striscione appeso nei pressi della sede del club ha urlato il disappunto dei tifosi, accusando apertamente il Presidente Massimo Manfredi di responsabilità legate alle vicende che hanno caratterizzato la stagione. Questo atto di protesta, un grido di rabbia e frustrazione, testimonia il profondo malcontento che serpeggia tra i sostenitori blucerchiati e rappresenta un ulteriore elemento di pressione sulla dirigenza, chiamata a prendere decisioni rapide e risolutive per evitare un ulteriore deterioramento del clima e ricostruire un rapporto di fiducia con la tifoseria. La gestione di questa delicata situazione, al di là della scelta dell’allenatore, si rivela la sfida più ardua per il futuro della Sampdoria.
Sampdoria, il futuro in bilico: vertice a Forte dei Marmi
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