Il ministro Giorgetti è determinato a raggiungere l’obiettivo di assorbire la spesa militare al 2% del PIL entro il termine previsto, senza ricorrere alla clausola nazionale per sospendere il Patto di stabilità. Lo ha ribadito il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante l’incontro informale Ecofin a Varsavia, dove è stato chiesto come intenda procedere sull’aumento della spesa militare.Secondo le dichiarazioni del ministro, è fondamentale rispettare gli impegni europei e raggiungere l’obiettivo di destinare il 2% del PIL alla difesa. Per far questo, non si prevedono interventi correttivi legati alle previsioni di crescita minori rispetto al Def (0,6%). Il ministro Giorgetti ha chiarito che la sua posizione è sempre stata che l’Italia non aveva bisogno di revisionare i propri profili contabili per adeguarsi a eventuali differenze nelle stime di crescita.Seppur questa strategia consenta un rientro dell’indebitamento meno significativo rispetto alle aspettative, il ministro Giorgetti è convinto che anche la valutazione delle agenzie di rating confermi l’accuratezza e la responsabilità dell’azione del governo italiano in materia. Il fatto stesso di non aver necessità di alterare i propri parametri contabili è un indice della serietà e prudenza con cui il governo affronta questo tema.Il raggiungimento dell’obiettivo è non solo importante per la sostenibilità finanziaria, ma anche per aumentare le possibilità del Paese di esercitare una maggiore influenza politica a livello europeo. La determinazione nel rispettare gli impegni internazionali mostra anche la fermezza nella direzione intrapresa.È da notare che nonostante il contesto economico complesso e le sfide interne, il governo italiano si sta sforzando di mantenere un equilibrio tra necessità finanziarie e obiettivi strategici. Il risultato sarà il frutto di una gestione accurata delle risorse e della capacità di adeguarsi ai cambiamenti economici in corso.In questo scenario, la posizione del ministro Giorgetti rappresenta un esempio di come sia possibile bilanciare gli impegni finanziari con i progetti strategici per lo sviluppo del Paese.
Giorgetti: non cediamo alle pressioni europee
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