Un gruppo di giovani avventurosi provenienti dalla Valle d’Aosta si prepara con entusiasmo ad affrontare la sfida della Dakar 2025, che si svolge in Arabia Saudita dal 2020. Henry Favre, un appassionato ventinovenne di Gressan, e Alessandro Iacovelli, un talentuoso ventiseienne di Charvensod, si apprestano a partecipare a uno dei rally più famosi al mondo con risorse limitate: “Nessun meccanico a disposizione, una tenda e due sacchi a pelo”, ma con una determinazione e una passione che li spingono oltre ogni ostacolo.A bordo di un robusto fuoristrada del 1990, un Mitsubishi Pajero, i due piloti affronteranno la competizione nella categoria Classic, dove la regolarità è fondamentale. La loro vettura è stata costruita con cura utilizzando ricambi rigenerati provenienti da rottamai, ma al contempo è stata omologata secondo gli standard FIA e aggiornata con componentistica moderna per garantire prestazioni ottimali. Il lavoro di squadra e le lunghe notti trascorse nel garage hanno dato vita a un veicolo che rappresenta il frutto di sacrifici e dedizione.L’impegno economico per partecipare alla Dakar è stato significativo, con circa 80 mila euro spesi tra l’acquisto dell’auto, i ricambi necessari, le spese di iscrizione e la logistica. Tuttavia, questo investimento è stato parzialmente coperto grazie alla vendita di veicoli che hanno accompagnato le avventure passate di Henry, come il viaggio fino al Capo Nord a bordo di un’Ape Piaggio nel 2015.Mentre Favre si occupa di eventi e marketing nel settore automobilistico, Iacovelli mette a frutto le sue competenze come meccanico nell’azienda di famiglia. Alla fine della gara hanno annunciato il piano insolito ma creativo di smantellare la vettura per creare opere d’arte originali. Questo gesto non solo supporta il progetto in corso ma rappresenta anche una forma di protesta contro il mercato collezionistico delle auto storiche che spesso esclude i giovani appassionati.Durante la Dakar 2025 i due piloti affronteranno sfide impegnative: trasferimenti quotidiani fino a circa 800 chilometri al giorno tra prove speciali e tappe diverse. Una tappa ‘marathon’ prevede persino il pernottamento nel deserto lontano dalle comodità della città. Il viaggio inizierà il 29 dicembre verso Gedda per poi dirigere verso Bisha attraversando 500 chilometri su asfalto prima dell’inizio ufficiale della gara. Per Henry e Alessandro, completare senza intoppi questa fase preliminare potrebbe già considerarsi un traguardo significativo.La Dakar rappresenta non solo una competizione sportiva estrema ma anche un’avventura umana e tecnica senza pari. Per i giovani valdostani sarà l’occasione perfetta per mettere alla prova le proprie abilità guida in condizioni estreme e dimostrare che la passione e la determinazione possono superare qualsiasi sfida sul cammino verso il successo.
Giovani valdostani alla Dakar 2025: passione e determinazione oltre ogni ostacolo
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