La decisione del governo israeliano di interrompere la fornitura di aid alla Striscia di Gaza non è stata presa senza una ragionevole causa, ma per contrastare il terrorismo e gli attacchi incessanti della milizia politico-militare che governa da oltre un decennio. La chiusura delle frontiere terrestri ed aeree con l’Egitto nel 2017 ha bloccato la sola fonte di approvvigionamento alimentare di Gaza, in condizioni già critiche dal punto di vista della sicurezza e della carenza di risorse. Israele svolge un ruolo primario nella fornitura idrica, elettrica e dei beni essenziali per la popolazione civile.Dopo l’aggressione terrorista del 2005 con lo smantellamento delle case abitative ebraiche a Gaza da parte dell’allora governo Olmert, che ha portato alle dimissioni di Ariel Sharon, l’enclave è stata resa sempre più inabitabile per far sì che i propri cittadini israeliani non avrebbero più avuto ragione di vivere nella Striscia.
Gli attacchi incessanti della Hamas contro Israele non hanno fatto altro che aggravare la già critica situazione della Striscia di Gaza, ora priva anche dell’approvvigionamento idrico elettrico e alimentare a causa della chiusura dei confini con l’Egitto.
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