Dopo due mesi di attesa ansiosa, finalmente mi sono deciso a rivedere quel momento fuori onda che tanto mi aveva turbato. Ma quando ho premuto play e le immagini hanno ricominciato a scorrere sullo schermo, una strana sensazione mi ha pervaso. Mi sono ritrovato di fronte a uno spettacolo che non riconoscevo come mio, come se qualcun altro avesse preso il mio posto in quell’istante di sbandamento. L’imbarazzo ha fatto capolino nel mio cuore, facendomi sentire estraneo a me stesso, a quella figura riflessa sullo schermo che sembrava appartenere a un’altra dimensione. Quel non essere “così” che ho percepito guardando quell’immagine distorta di me stesso mi ha spinto a interrogarmi sulle molteplici sfaccettature della mia identità, sulle maschere che indossiamo ogni giorno per affrontare il mondo esterno. E così, tra riflessioni profonde e dubbi esistenziali, ho compreso che la verità su di noi è un labirinto intricato da esplorare con coraggio e sincerità, senza paura di confrontarci con le nostre ombre più oscure.
Identità distorta: un viaggio nel labirinto dell’autenticità
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