08 aprile 2025 – 16:15
Il calcio, simbolo di passione e di unità, si fa portavoce di una causa che tocca l’anima di tutti: la sensibilità nei confronti della violenza sulle donne. Dopo due tragici eventi che hanno scosso l’Italia, i calciatori stanno utilizzando la loro piattaforma per spronare gli appassionati a partecipare alle iniziative di sensibilizzazione negli stadi e a ribaltare la cultura del possesso. “Dobbiamo ripartire dall’educazione dei nostri figli”, dichiara Mile Svilar, portiere della Roma, “dobbiamo crescere degli uomini con i giusti valori e capaci di accettare un no come risposta”. E questo richiamo va nella direzione del cambiamento culturale che è necessario per prevenire la violenza sulle donne.La stessa idea è sostenuta da Giada Greggi, 25enne centrocampista della nazionale e della Roma. “La campagna Amami e basta lanciata dai Giallorossi mi ha molto colpito”, dichiara, “come società dobbiamo accettare che i femminicidi sono la conseguenza di comportamenti spesso considerati accettabili come le scenate di gelosia e il controllo ossessivo”. E aggiunge: “bisognere aiutare i ragazzi fin da giovani a crescere lontano dalla cultura del possesso, perché lo più delle volte la violenza arriva per mano di persone conosciute”.Il messaggio dei calciatori è chiaro: è tempo di fare la nostra parte per fermare questa tragedia. Come società dobbiamo impegnarci a creare un ambiente in cui i ragazzi possano crescere liberi dalla cultura del possesso e accettare il rifiuto come una normale risposta.In questo senso, il calcio non è solo uno sport ma anche un mezzo per cambiare le cose. E’ un modo per spronare gli appassionati a partecipare alle iniziative di sensibilizzazione e a essere attori attivi per prevenire la violenza sulle donne.La violenza sulle donne è un problema che non riguarda solo il mondo del calcio ma anche l’intera società. E’ un fenomeno complesso e multifattoriale che richiede una risposta complessiva e multiforme.Ma la strada per arrivare a questo punto, dove i calciatori sono portavoce della sensibilità nei confronti delle vittime della violenza sulle donne e la società è impegnata nel cambiamento culturale, non sarà facile. Dobbiamo affrontare le radici di questa cultura del possesso che porta alla violenza sulle donne e aiutare i ragazzi a crescere lontano da essa.Quindi il messaggio dei calciatori è chiaro: è tempo di fare la nostra parte per fermare questa tragedia. E’ tempo di un cambiamento culturale profondo e radicale che possa far sparire per sempre la violenza sulle donne.