La distinzione tra cinema e televisione è un tema sempre più scottante, soprattutto in una società dove la fruizione della narrativa è diventata sempre più fluida e trasversale. Il linguaggio cinematografico, con le sue peculiarità narrative ed espressive, sembra essere minacciato da una sempre maggiore standardizzazione delle storie, spesso frantumate in episodi e frammenti che perdono la coerenza necessaria a mantenere un pubblico impegnato. In questo contesto, il cinema è l’unico mezzo ad offrire una vera immersione emotiva ed intellettuale, grazie alla sua capacità di rappresentare la complessità umana e le dinamiche sociali in modo sempre più autentico. La serie televisiva, al contrario, rischia di diventare un surrogato del cinema, appagando i nostri bisogni di intrattenimento ma mai veramente coinvolgente ed emozionante. Tuttavia, è necessario sottolineare che non tutti gli spettacoli TV sono uguali, e ci sono molte serie che tentano di innovarsi rispetto al modello tradizionale del cinema e della televisione. È quindi fondamentale fare una distinzione tra la visione generica dei media e le vere e proprie opere d’arte televisive che non hanno nulla da invidiare a quelle cinematografiche, come ad esempio “Il Viaggio della Sposa” di Sergio Rubini, film premiato al Petruzzelli. Questo premio riconosce l’eccellenza del cinema italiano e la sua capacità di raccontare storie universali ed autentiche, facendo in modo che il pubblico non perda la fiducia nel linguaggio cinematografico e nella possibilità del mezzo di rappresentare con verità la realtà umana.
Il cinema è arte o solo intrattenimento? La distinzione tra narrativa visiva e media
Date: