Il futuro incerto ma promettente del Coni: tensioni e attese per il successore di Malagò

Date:

14 agosto 2024 – 01:32

Luca Zaia, con il suo sorriso intriso di mistero e ambizione, si candida a un futuro incerto ma promettente. Le voci che lo vorrebbero alla guida del Coni dopo l’era Malagò si fanno sempre più insistenti, ma lui preferisce mantenere un atteggiamento cauto: “Aspettate che io completi il mio mandato in Regione Veneto, mancano meno di dodici mesi”, dichiara enigmaticamente. Nel frattempo, sembra che per Giovanni Malagò non ci sia spazio per prolungare il suo dominio; una deroga sembra ormai fuori discussione senza una norma speciale del Parlamento. Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha già espresso parere contrario e molti sono coloro che attendono con ansia la fine dei suoi 12 anni di potere assoluto.Il confronto tra Malagò e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è evidente: nel 2019, insieme a Simone Valente dei 5 Stelle, Giorgetti ha dato vita alla riforma che ha portato alla creazione della partecipata Mef Sport e salute, responsabile della gestione dei finanziamenti sportivi statali. Da 400 milioni di euro passati attraverso il Coni, ora ne arrivano solo 40 milioni, destinati principalmente alle missioni olimpiche. La tensione tra Malagò e Giorgetti è palpabile.A capo di Sport e salute c’è Marco Mezzaroma, stretto collaboratore di Giorgia Meloni e cognato di Claudio Lotito; Paolo Barelli, presidente di Federnuoto e capogruppo alla Camera per Forza Italia, è un altro che attende con gioia la fine dell’era Malagò. Quest’ultimo è un manager abile nel tessere rapporti trasversali in ambito politico ma diverso da una figura più legata al centrodestra.Le regole impongono che la scelta del nuovo presidente del Coni non possa essere imposta unilateralmente dal governo; servirà il consenso delle federazioni sportive dove ogni voce conta allo stesso modo. Le principali discipline sportive come calcio, nuoto, basket e tennis avranno lo stesso peso delle discipline minori come golf o bocce. Una transizione concordata sarà necessaria per garantire stabilità ed equilibrio nel mondo dello sport italiano.

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