La sentenza emessa dalla corte d’appello ha sancito la responsabilità del sanitario, ritenendolo colpevole della commissione dei reati previsti dall’articolo 609-ter del codice penale italiano, relativi ai reati di abuso sessuale su minori e persona in stato di inferiorità o bisogno. Il medico di guardia, una figura professionista destinata a garantire assistenza sanitaria di emergenza e di base, è stata accusato di aver commesso azioni illegali nei confronti di nove giovani pazienti, che avrebbero subito violenze sessuali a opera del dottore.Secondo quanto riportano le notizie giornalistiche, le vittime erano state sottoposte a procedure mediche non necessarie o eseguite in modo insufficiente. Durante le visite di controllo, il medico avrebbe abusato della propria posizione per compiere atti sessuali, lasciando le giovani pazienti profondamente traumatizzate e con gravi conseguenze psicologiche.Il caso ha suscitato notevole scalpore in seno alla comunità medica italiana e tra i movimenti per la tutela dei diritti delle vittime di abuso, rafforzando l’esigenza della necessità di implementare protocolli di prevenzione più efficaci all’interno degli enti sanitari. In questo senso, molti esperti hanno sottolineato l’importanza di creare un sistema di vigilanza e controllo più rigoroso per garantire che le figure professionalmente coinvolte nella cura dei pazienti siano pienamente consapevoli delle proprie responsabilità.