Il Museo di Scienze naturali si unisce al NO alla violenza sulle donne

Nell’ambito della rassegna Natura, mistero stellato organizzata per il primo “compleanno” del Museo regionali di scienze naturali Efisio Noussan al Castello di Saint-Pierre e in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’Assessorato Opere pubbliche, Territorio e Ambiente – per il tramite della Struttura biodiversità, sostenibilità e Aree naturali protette – l’Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali, con la collaborazione del Centro donne contro la violenza di Aosta hanno organizzato nelle sale del rinnovato museo regionale la mostra dal titolo Non chiamatelo raptus – La violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani, della vignettista e fumettista Stefania Spanò, in arte Anarkikka. L’inaugurazione, a cui prenderanno parte gli Assessori regionali Davide Sapinet e Carlo Marzi e il Sindaco di Saint-Pierre Andrea Barmaz, si terrà il #25novembre, alle ore 10.

Il Museo di scienze naturali apre le porte ad un fenomeno che purtroppo segna e caratterizza sempre di più il nostro vissuto – spiega l’Assessore alleOpere pubbliche, Territorio e Ambiente Sapinet perché riteniamo che tutto il sistema sociale debba inserirsi nel dibattito, nella sensibilizzazione e nella denuncia delle azioni di violenza ripetute nei confronti delle donne. Attraverso un linguaggio speciale come quello del fumetto, abbiamo quindi pensato di allargare la riflessione portandola in un contesto diverso, ritenendo utile anche questo contributo.

L’iniziativa vuole promuovere una riflessione sulla violenza di genere e sul ruolo che i musei possono svolgere per superare le conflittualità culturali. I Musei sono spazi di conoscenza e di ricerca, di sviluppo di competenze, attitudini e valori, ma anche di partecipazione e impegno civico, di promozione di progetti sociali, di nuove visioni e idee. Sono spazi di pace, di accoglienza, di dialogo e di confronto, al servizio della società e, in quanto tali, possono e devono impegnarsi per promuovere il cambiamento e la crescita culturale. La mostra rappresenta un contributo e uno stimolo perché anche i visitatori del Museo siano coinvolti in quella che è, ormai, un’emergenza nazionale.

La violenza sulle donne deve essere oggetto solo ed esclusivamente di una condanna unanime – dice l’Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali Marzi -. Accanto a questa risposta collettiva, da parte delle istituzioni e, in particolar modo da parte dei servizi che ho l’onore di coordinare come Assessore, deve però esserci un sostegno reale alle donne colpite dagli uomini violenti e maltrattanti, perché le donne vittime di violenza non devono mai essere sole. Ecco quindi che il #25novembre diventa il giorno nel quale il Governo Regionale racconta le azioni politiche e amministrative di contrasto alla violenza agita contro ogni singola donna nel proprio vivere quotidiano.

Non chiamatelo raptus è una raccolta di30 vignette, realizzate da Stefania Spanò e pubblicate negli anni, in mostra itinerante costantemente aggiornata, che offre un percorso per ri-conoscere le disparità e le differenze.

Le vignette nascono da un progetto, realizzato con l’associazione “Diritti d’Autore”, volto ad approfondire il tema della violenza e del linguaggio utilizzato nel raccontarla. Linguaggio che a volte può diventare complice perché veicola e rafforza una narrazione sbagliata della sopraffazione, che abbiamo tutti interiorizzato. Per cui gelosia è attenzione, possesso è amore, delitto è raptus, inteso come risposta “passionale” alla disperazione, al tormento.

La mostra rappresenta un contributo e uno stimolo perché anche i visitatori del Museo siano coinvolti in quella che è ormai una emergenza nazionale. L’esposizione sarà visitabile dal 25 novembre al 6 dicembre in alcune sale del Museo. Sabato 25 novembre, anniversario dell’apertura del Museo, la sede museale sarà ad accesso gratuito così come le due visite guidate programmate nella giornata.

STEFANIA SPANÒ, in arte ANARKIKKA, è autrice, attivista femminista, illustratrice, vignettista. I suoi progetti illustrati raccontano di diritti negati e sofferenze umane. Fotografa con ironia il disagio, ponendo l’accento in particolare sulle problematiche femminili. Pubblica le sue vignette su l’Espresso.it e i suoi lavori sulle sue pagine social. Numerose le collaborazioni attivate con Enti, Associazioni, CPO e Centri AntiViolenza per cui realizza campagne sociali attraverso l’ideazione e la realizzazione di slogan, loghi, manifesti, copertine e illustrazioni di libri, spot video, grafi ca di siti web, e tutto quanto legato alla comunicazione.

Il CENTRO DONNE CONTRO LA VIOLENZA DI AOSTA ha sede in via Torino 18 dove le donnevengono accolte da volontarie che le supportanoin un percorso di uscita dalla violenza. IlCentro è costantemente impegnato in attivitàdi sensibilizzazione e formazione sul contrastoalla violenza di genere, promuovendo la consapevolezzae la sensibilizzazione sul tema.Il Centro può essere contattato dalle 8 alle 20 alnumero 344 0789888 (anche via WhatsApp).

Info: www.centrocontrolaviolenza-ao.it

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