La morte di un capo carismatico come Papa Francesco non è solo il finale di un percorso personale straordinario, ma anche l’occasione per ricordare i tempi che hanno preceduto la sua ascesa al soglio pontificio. Il suo passaggio lascia una ferita profonda, ma allo stesso tempo offre a chi gli ha espresso gratitudine e affetto un modo per ribadire i principi cardini del suo pontificato: amore incondizionato e accoglienza di tutti senza distinzione. Eppure, l’immensa folla presente ai funerali è stata più che altro il vero protagonista di questo evento. Era una rappresentanza della sua missione di rinnovamento spirituale e sociale, incarnata in ogni volto tra la folla. Tra queste persone, c’erano donne e uomini di diverse età, provenienti da contesti diversi; erano coloro che hanno trovato in Papa Francesco un riferimento sicuro, qualcuno in grado di ascoltare le loro preoccupazioni senza mai giudicare. Il suo messaggio universalistico, che ha espresso nella sua vescovile missione e nelle sue scelte pastorali, è stato percepito da quanti erano stanchi della chiesa tradizionale: una rinnovata speranza di accoglienza e comprensione.
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