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mercoledì, 14 Maggio 2025
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Il porto di Manfredonia diventa fronte di battaglia contro l’importazione clandestina di grano canadese con glifosato

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Sotto gli occhi degli italiani, il porto di Manfredonia diventa oggi un fronte di battaglia. Un gruppo di agricoltori, mobilitati dall’associazione Coldiretti Puglia, ha infatti occupato il molo per fermare una nave proveniente dal Quebec carica di quasi 24mila tonnellate di grano. Per i protagonisti della protesta, si tratta di impedire che vengano venduti come “made in Italy” prodotti ottenuti con grani importati e trattati con sostanze vietate nel nostro Paese.Gli arrivi di grano dal Canada sono raddoppiati nel solo mese di gennaio 2025, raggiungendo l’82% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma la vera questione – spiega Coldiretti – è che questo grano viene trattato in preraccolta con il glifosato, una pratica vietata nel nostro Paese a causa dei rischi per l’uomo e per l’ambiente. Ecco perché gli agricoltori vogliono assicurare reciprocità delle regole e trasparenza nelle etichette.”Il mercato non è più un concetto locale” sostiene Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, “ma internazionale e le conseguenze sulla produzione locale sono devastanti. Siamo e saremo sempre le sentinelle dei consumatori”. Con gli slogan ‘Mamma è ora di dare battaglia’, ‘Mamma sei sicura che quello che mangiano i tuoi figli non contenga schifezze’, gli agricoltori presidiano il porto per denunciare lo scenario critico per le imprese agricole e per i consumatori, con il crollo del prezzo del grano pugliese che ha perso 40 euro in un anno. In gennaio sono arrivati infatti 87,4 milioni di chili di grano duro dal Canada, già in aumento del 68% nel 2024.”E’ importante assicurare la trasparenza e l’indicazione chiara in etichetta del cibo che arriva sulle tavole degli italiani”, afferma Mario de Matteo, vicepresidente di Coldiretti Puglia. “Gli arrivi massicci di grano dall’estero confermano un trend negativo che sta vedendo alternarsi una serie di paesi dal Canada alla Turchia fino alla Russia nell’inondare il mercato italiano di prodotto spesso in coincidenza con il periodo di raccolta”. Secondo le stime dell’associazione, il quadro tendenziale è quello di un calo significativo delle superfici a grano duro in Puglia dove si concentra la produzione nazionale, arrivando addirittura al 10%.La questione diventa sempre più critica anche per i consumatori. Ecco perché gli agricoltori vogliono tutelare le aziende locali e i propri diritti di lavoro, nonché garantire ai cittadini l’accesso a prodotti alimentari sani e senza pericolose sostanze chimiche.In questo quadro di sfida agli agricoltori pugliesi, il presidente del Consiglio deve intervenire. “L’Italia deve assicurarsi che vengano rispettate le regole del Mercato Unico” afferma De Matteo. Ma per farlo occorre un cambio di passo nella politica agricola italiana.

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