Il referendum del 12 maggio del 1974 in Italia per decidere sull’abrogazione della legge sul divorzio ha rappresentato un momento cruciale nella storia politica del Paese. Lorenzo Strik Lievers, attivo dirigente radicale all’epoca, ricorda con chiarezza quei mesi di intensa campagna referendaria. L’impegno dei Radicali e della Lega per il Divorzio fu determinante, contrastando i tentativi dei cattolici di influenzare l’esito del referendum raccogliendo firme nelle chiese.La battaglia si protrasse anche nella fase successiva, con la lotta per evitare il rinvio del referendum da parte delle forze di sinistra laiche che temevano una sconfitta e dei cattolici fiduciosi nella vittoria data la natura prevalentemente cattolica dell’Italia dell’epoca. Marco Pannella e Mauro Mellini tra i Radicali erano convinti che fosse giunto il momento del cambiamento.La campagna elettorale si rivelò ardua, con i Radicali esclusi dalle partecipazioni televisive a favore dei partiti tradizionali. Tuttavia, grazie all’impegno di giornali come ‘Abc’ e ‘Liberazione’, i sostenitori del divorzio riuscirono a diffondere il proprio messaggio. La sorpresa fu grande quando i risultati dello spoglio indicarono una netta vittoria del “no”, segnando una rottura con l’egemonia democristiana e cattolica.Il clamoroso esito referendario dimostrò che la questione del divorzio era trasversale alle classi sociali e non solo appannaggio della borghesia, come erroneamente si pensava inizialmente. Il popolo italiano si era espresso in modo chiaro e significativo, ribaltando le aspettative di molti osservatori politici.
Il referendum del 12 maggio 1974 in Italia: la battaglia per l’abrogazione della legge sul divorzio
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