Il ritratto di Aldo Spinelli emerge: rapporti complicati con Toti e Signorini, pressioni per finanziamenti, disparità sociali e culturali con il presidente dell’Autorità portuale. Distanziamento da comportamenti scorretti nel mondo della politica locale.

Il ritratto che emerge dalle parole di Roberto Spinelli riguardo al padre Aldo è quello di una persona considerata “ingestibile”, tanto da aver fatto pensare più volte alla necessità di nominargli un amministratore di sostegno. Dopo la scomparsa della madre, gestirlo era diventato impossibile, e si erano seriamente valutate soluzioni alternative per garantire il suo benessere. Spinelli racconta al giudice delle indagini preliminari sull’inchiesta Genova dei rapporti complicati tra suo padre e il governatore Toti, evidenziando come quest’ultimo spesso lo coinvolgesse in situazioni politiche o conviviali. Toti faceva pressioni per ottenere finanziamenti, creando scene che mettevano in imbarazzo la famiglia Spinelli. Aldo continuava a ignorare i consigli del figlio, creando una situazione caotica e difficile da gestire.Inoltre, Roberto Spinelli rivela al giudice i legami tra suo padre e il presidente dell’Autorità portuale Paolo Signorini, descrivendo quest’ultimo come un punto di riferimento per Aldo dopo la perdita della moglie. Signorini rappresentava un supporto importante per lui, essendo una figura istruita e preparata rispetto ad Aldo, che aveva solo la quinta elementare ed era ormai anziano. La differenza di background tra i due mette in luce le disparità sociali e culturali presenti nella loro relazione.Infine, riguardo ai bonifici ai partiti politici, Roberto Spinelli chiarisce che ha sempre intimato al padre di non effettuare finanziamenti a società da anni e che personalmente non ha mai dato contributi illeciti in cambio di favoritismi. Queste dichiarazioni cercano di distanziare la famiglia Spinelli da eventuali comportamenti scorretti o illegali nel mondo della politica locale.