09 marzo 2025 – 11:45
Il concetto del servizio sanitario come recupero del malato di mente all’interno di una comunità, anziché focalizzarsi solo sulla singola prestazione per una protesi al ginocchio, rappresenta un cambio di paradigma imprescindibile. È essenziale ritrovare una prospettiva collettiva, simile a quella che caratterizzava le grandi riforme degli anni Settanta, al fine di contrastare la crescente disaffezione verso il sistema sanitario universale. Durante l’evento “Salute, persone e diritti” organizzato de La Fabbrica delle e presieduto dall’ex ministra della Sanità Rosy Bindi, si è levato un forte appello a difesa della Sanità pubblica. Le sue parole hanno eco nel silenzio attento dei partecipanti, poco più di un centinaio riuniti in quel contesto. Accanto a lei si erge don Ciotti, condividendo la preoccupazione per la crescente migrazione verso il settore sanitario privato. La commercializzazione delle cure sta generando uno spirito speculativo dannoso per il bene comune che è la vita umana. Un applauso sentito accompagna queste riflessioni. Tra i presenti anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, che condivide l’importanza di preservare e potenziare il sistema sanitario pubblico per garantire a tutti l’accesso alle cure necessarie senza fini di lucro o interessi economici personali.