21 gennaio 2025 – 13:01
I cambiamenti climatici stanno avendo un impatto significativo sui ghiacciai alpini, come dimostrato da uno studio condotto sul ghiacciaio del Ruitor. Negli ultimi anni, la fronte Est del ghiacciaio si è ritirata di 700 metri, perdendo spessore e volume d’acqua equivalente a 7.500 piscine olimpiche in soli dodici mesi. Questi dati sono stati raccolti grazie a sofisticate tecniche di monitoraggio condotte dall’Arpa della Valle d’Aosta e dal GlacierLab del Diati, il dipartimento di ingegneria dell’ambiente, territorio e infrastrutture del Politecnico di Torino.L’utilizzo di voli aerei della DigiSky, azienda fondata anche dall’astronauta Maurizio Cheli, ha permesso di ottenere immagini tridimensionali dettagliate del ghiacciaio attraverso la fotogrammetria telescopica. Questo approccio ha consentito di analizzare con precisione le variazioni della superficie e dello spessore del ghiacciaio nel tempo. Grazie all’integrazione di dati provenienti da riprese aeree, misurazioni terrestri, informazioni satellitari e rilievi con droni, è possibile ottenere una visione completa e accurata dell’evoluzione dei ghiacciai alpini.Il Politecnico di Torino ha sviluppato algoritmi avanzati di fotogrammetria digitale per elaborare i dati raccolti e creare modelli tridimensionali ad alta risoluzione. Questi modelli permettono di monitorare i cambiamenti nei ghiacciai nel corso del tempo, evidenziando le dinamiche legate all’accumulo nevoso e alla fusione glaciale. Il professor Alberto Cina, esperto in Topografia e geomatica presso il Diati, sottolinea l’importanza di combinare dati provenienti da diverse fonti per ottenere una comprensione approfondita delle modifiche che stanno interessando i ghiacciai alpini.Grazie a queste tecnologie innovative e agli sforzi congiunti degli esperti coinvolti nello studio dei ghiacciai alpini, è possibile acquisire una conoscenza sempre più dettagliata sulla situazione attuale e sulle prospettive future riguardanti questi delicati e importantissimi sistemi naturali.