07 marzo 2025 – 18:45
La decisione della Cassazione di riconoscere il diritto alla Naspi anche ai detenuti che concludono la loro prestazione lavorativa presso la casa circondariale di Ivrea Torino rappresenta un importante precedente giuridico. La vicenda legale, che ha visto coinvolto un detenuto assistito dall’avvocato Ugo Capellaro, si è conclusa con una vittoria contro l’Inps. Il detenuto aveva svolto un lavoro su base contrattuale per un progetto specifico, dal 1 marzo al 31 ottobre 2016, e ora l’istituto di previdenza sarà tenuto a corrispondergli l’indennità di disoccupazione spettante. La sentenza favorevole al detenuto è stata confermata in tutti e tre i gradi di giudizio, dimostrando la validità e la coerenza della sua richiesta. In particolare, la Cassazione ha sottolineato che il diritto alla Naspi non dovrebbe essere precluso ai detenuti che perdono il lavoro a causa del loro rilascio dal carcere. Questa decisione apre nuove prospettive per quanto riguarda i diritti dei detenuti in materia di disoccupazione e potrebbe avere ripercussioni significative sul sistema giuridico italiano. Si tratta quindi di un importante passo avanti verso una maggiore tutela dei lavoratori detenuti e della loro sicurezza economica una volta fuori dalla prigione.
