Indagine Superbonus 110: sequestro da 1,9 milioni di euro per frode fiscale

Date:

11 aprile 2024 – 13:06

Nel quadro delle indagini condotte dalla Procura di Aosta, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo per un importo superiore a 1,9 milioni di euro, in relazione a crediti fiscali falsamente maturati legati al cosiddetto “Superbonus 110”.Secondo quanto riportato in una nota delle Fiamme Gialle, durante le attività investigative è emersa la presunta esistenza di un’associazione criminale con base nel territorio valdostano, all’interno della quale un architetto e un commercialista operanti nella capitale regionale si sarebbero alleati con gli amministratori effettivi e di fatto di una società edile di Torino, agendo come general contractor, al fine di commettere reati quali truffa ai danni dei privati, truffa aggravata per ottenere finanziamenti pubblici illeciti, riciclaggio, autoriciclaggio, falsificazioni e indebite compensazioni di crediti d’imposta.L’indagine ha avuto inizio a seguito della denuncia presentata dai proprietari di un condominio ad Aosta che hanno scoperto sul proprio estratto conto fiscale crediti ceduti tramite lo sconto in fattura per lavori non ancora eseguiti.Si sospetta che l’architetto aostano abbia reclutato clientela interessata al Superbonus 110, offrendosi per gestire le pratiche burocratiche e consigliando l’impresa incaricata dei lavori. In realtà avrebbe ricoperto diversi ruoli: direttore dei lavori, responsabile della sicurezza e tecnico asseveratore. Le certificazioni avrebbero falsamente attestato uno stato avanzamento dei lavori non veritiero, inviate successivamente all’Enea. Il commercialista avrebbe apposto i timbri di conformità che giustificavano i crediti d’imposta, occupandosi dell’inoltro alla Revenue Agency insieme alla comunicazione del trasferimento dei crediti dai condomini al general contractor. Gli imprenditori torinesi emettevano le fatture che davano il via alla generazione dei crediti, culminando nella cessione parziale degli stessi a una terza società con sede a Bra.

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