Il giudice Alberto Carboni, responsabile del pool antimafia del tribunale di Milano, ha deciso di archiviare l’accusa di diffamazione aggravata per odio razziale contro Gabriele Rubini, noto personaggio televisivo e conduttore radiofonico. La motivazione è legata alla natura delle frasi utilizzate dal signor Rubini nelle sue pubblicazioni online riguardanti la causa palestinese, che sebbene aspre non contengono espressioni offensive o discriminatorie.Il gip di Milano ha rilevato che le affermazioni formulate da Gabriele Rubini nei confronti del sionismo e della situazione politica in Medio Oriente, pur essendo critiche, non sono state percepiti come lesive dell’immagine o della reputazione di Liliana Segre, la senatrice a vita che ha presentato le accuse. Inoltre, il giudice evidenzia come l’uso da parte di Rubini di alcune espressioni potrebbe essere considerato di “pessimo gusto”, ma non assume valore diffamatorio.L’accusa di diffamazione aggravata dall’odio razziale è una delle più gravi accuse penali in Italia, e il giudice ha quindi esaminato attentamente le dichiarazioni del signor Rubini prima di prendere la decisione finale. L’ordinanza del gip che ha archiviato l’accusa, comprende un dettagliato elenco di tutti i post pubblicati sul profilo del signor Rubini. Il giudice ha deciso di riportare ogni singolo messaggio nella maxi tabella per garantire trasparenza e rendere più chiaro il suo ragionamento decisionale.Il riferimento alla “tabella massima” con i 246 post pubblicati da Gabriele Rubini sulla sua pagina sociale, ha permesso al gip di presentare in modo completo la documentazione relativa a ogni querela presentata dalla senatrice Liliana Segre.