09 dicembre 2023 – 23:09
Il giornale esamina il trionfo di “Un futuro ancora possibile”.
Il caso Cortellesi fa scalpore anche sul New York Times. Dopo aver superato i 27 milioni di incassi al botteghino, entrando nella top ten dei film italiani di maggior successo di sempre, e dopo aver sollevato dibattiti sulla violenza domestica e sui diritti delle donne, C’è ancora domani, il primo film diretto dall’attrice stessa, viene analizzato in un articolo del quotidiano americano che ne esamina il trionfo.”Certamente sono sorpresa”, commenta Paola Cortellesi, aggiungendo però: “È un buon film e sono soddisfatta del mio lavoro”. L’attrice e regista è convinta che la popolarità del film sia dovuta al fatto di aver “toccatoun nervo scoperto del Paese”. C’è ancora domani viene descritto dal NYT come una pellicola capace di essere allo stesso tempo straziante ed edificante. Il suo arrivo coincide con un momento in cui la violenza domestica, il femminicidio e i diritti delle donne hanno dominato il dibattito pubblico a seguito dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Nonostante la storia si svolga nel 1946, in una Roma ancora alle prese con le conseguenze della seconda guerra mondiale e la povertà dilagante, l’intento di Cortellesi era quello di realizzare un film contemporaneo ambientato nel passato perché molte cose purtroppo sono rimaste immutate. “Naturalmente ci sono stati dei progressi, i diritti sono cambiati, le leggi si sono evolute ma non completamente nella mentalità”, spiega l’artista.Nell’articolo, Chiara Tognolotti, docente di Storia del cinema italiano all’università di Pisa, osserva che Cortellesi si inserisce nella tradizione del cinema italiano che ritrae donne che cercano di cambiare la propria esistenza e ribaltare le tipiche sceneggiature a cui una donna dovrebbe attenersi. Il film esplora la tensione tra la struttura patriarcale su cui si basa la società italiana e il desiderio di riconoscere l’importanza del ruolo sociale delle donne, un ruolo che in realtà già esiste ma non sempre viene riconosciuto, spiega Tognolotti.