La città di La Oroya è considerata uno dei centri più inquinati al mondo, con il Perù accusato di colpevolezza.

La decisione della Corte costituzionale sulle discriminazioni di genere

La Corte interamericana dei diritti umani ha emesso una storica condanna nei confronti del Perù per la grave contaminazione causata da un complesso metallurgico situato nella città di La Oroya, dichiarata nel 2006 come uno dei luoghi più inquinati del mondo. Questa sentenza ha sottolineato la responsabilità dello Stato peruviano nella violazione di diversi diritti fondamentali, tra cui il diritto a un ambiente sano, alla salute, all’integrità personale, a una vita dignitosa, all’accesso alle informazioni, alla partecipazione politica, alle garanzie e alla tutela giuridica, nonché ai diritti dell’infanzia e alla vita stessa.Il tribunale sovranazionale con sede in Ecuador ha anche condannato il Perù per non aver indagato sulle molestie subite dai difensori dell’ambiente e per non aver preso seriamente in considerazione le denunce presentate al pubblico ministero. L’attività del Complesso metallurgico La Oroya ha avuto gravi ripercussioni sulla qualità del suolo, dell’acqua e dell’aria nella zona circostante, influenzando pesantemente lo stile di vita della comunità locale.In particolare per quanto riguarda i minori colpiti dalla contaminazione metallurgica, i giudici hanno evidenziato che è plausibile che lo Stato peruviano fosse a conoscenza di questa problematica già dal lontano 1981. Questa decisione della Corte interamericana rappresenta un importante passo verso la tutela dei diritti umani e dell’ambiente, mettendo in luce la necessità di adottare misure concrete per prevenire simili tragedie ambientali e proteggere le popolazioni vulnerabili dalle conseguenze devastanti della contaminazione industriale.

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