La condanna di Mimmo Lucano: i passaggi della decadenza del sindaco di Riace e il caso Xenia che non si chiude.

Mimmo Lucano ha saputo sventare la minaccia alla sua carica di sindaco di Riace grazie all’astensione dei consiglieri di opposizione, ma il caso Xenia e la sua condanna a 18 mesi per falso non si chiuderanno in fretta. Secondo gli uffici della Prefettura di Reggio Calabria, la cui decisione era stata preceduta dal parere del Ministero dell’Interno, la legge Severino sullo sconto per i politici condannati dovrebbe far decadere il sindaco che nel frattempo è stato eletto. Tuttavia, per poter procedere, si deve verificare se sussistano circostanze aggravanti che comportano l’immediata decadenza d’ufficio.Secondo la normativa, in caso di condanna per reati penali commessi dall’amministratore pubblico con violazione dei doveri o abuso di poteri, si applica immediatamente la decadenza. Ma nel caso di Lucano, il legale ha spiegato che né la sentenza della Corte d’appello di Reggio Calabria, né quella della Cassazione fanno riferimento alle circostanze aggravanti previste dalla normativa. In merito al parere del Ministero dell’Interno, l’Ufficio territoriale di governo ha comunicato che si prevede un ricorso alla giustizia civile per far decadere il sindaco di Riace, Mimmo Lucano. La Prefettura di Reggio Calabria può attivare l’azione popolare in base all’articolo 70 del Testo unico degli enti locali che consente al comune di chiedere la decadenza dal mandato del politico condannato per abuso d’ufficio. Questa azione potrebbe portare a un ricorso alla giustizia civile, ma attualmente non risultano passi formali in tal senso.Il sindaco Mimmo Lucano ha espresso la sua speranza che la vicenda si chiuda qui e ha aggiunto di essere pronto a fare valere le sue ragioni in tutte le sedi opportune se la Prefettura dovesse ricorrere alla giustizia civile.