Cecilia Sala, la coraggiosa giornalista italiana detenuta in Iran, si trova in una situazione di totale isolamento e privazione dei sensi umani. Nelle fredde e spoglie celle del penitenziario di Evin, non ha altro che due coperte a disposizione: una per dormire sul pavimento gelido e l’altra per cercare un minimo di conforto contro il freddo penetrante che avvolge la prigione. Le condizioni disumane in cui è costretta a vivere sono state raccontate alla sua famiglia con struggente dolore.Immersa nell’oscurità della sua cella, Cecilia non ha contatti visivi con nessuno, neanche con le guardie carcerarie che le consegnano il cibo attraverso un’angusta fessura nella porta. La luce al neon accecante brilla incessantemente, giorno e notte, privandola del sonno e confondendo i ritmi naturali del suo corpo. Il pacco contenente generi alimentari, prodotti per l’igiene e libri è una speranza spezzata: gli occhiali da vista le sono stati sottratti, impedendole persino di sfogliare quelle pagine cariche di conoscenza.I genitori angosciati hanno finalmente potuto sentire la voce affaticata della loro amata figlia dopo lunghi giorni di silenzio forzato. Le sue parole ripetute con urgenza – “Bisogna fare molto in fretta” – rivelano la gravità della situazione in cui si trova. Quindici lunghi giorni di isolamento totale hanno eroso il suo spirito combattivo, mentre il mondo esterno sembra sempre più distante e irraggiungibile.L’incontro fugace con l’ambasciatrice italiana Paola Amadei è stato come un raggio di luce nella cupa prigione dell’isolamento. Ma quel breve momento di contatto umano non basta a lenire la sofferenza provocata da questa forma crudele di detenzione punitiva. L’isolamento forzato è uno strumento crudele usato per piegare la volontà dei prigionieri, generando ansia, disperazione e profondo disagio psicologico.In Italia, le leggi vietano l’isolamento punitivo per periodi superiori ai quindici giorni proprio per evitare che si trasformi in una tortura mentale insostenibile. Tuttavia, Cecilia continua a resistere con determinazione contro questa ingiustizia implacabile, mentre il mondo intero guarda impotente alla sua sofferenza ingiusta.
“La coraggiosa giornalista italiana Cecilia Sala: prigioniera dell’isolamento in Iran”
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