La crisi nella Val d’Aosta: dalla mancata definizione delle norme elettorali al sgarbo del Presidente della Regione

La lotta politica nella Val d’Aosta è giunta a un punto critico, come evidenziato dal recente post di Fratelli d’Italia su Facebook. La regione si trova in una situazione di stallo a causa della mancata definizione delle norme elettorali, che comporta una incertezza totale sulle modalità del voto ai cittadini. È emblematico il silenzio imposto da alcuni partiti rispetto all’ineleggibilità dei membri della giunta regionale in carica, tra cui Testolin e Bertschy.Nel mentre, le tensioni politiche sono alle stelle, con facce nascoste ed interessi contrastanti che si affacciano nella gestione delle risorse regionali. È il caso del dossier CVA, che ha generato una vera e propria “guerra” tra i partiti, con pressioni e manovre spesso oscurate, ma comunque molto evidenti.Il Presidente della Regione si è distinto per un atteggiamento non proprio rispettoso dell’autorità prefettizia, rifiutandosi di salutare un evento del primo partito italiano sulla montagna, pur essendo presente una folta delegazione istituzionale. Questo gesto è stato definito “sgarbo” e rappresenta l’ennesima conferma della crisi di leadership che affligge la Regione.Il popolo valdostano ha il diritto di sapere cosa stia succedendo e chi sia realmente interessato a mantenere il potere. È necessario un cambiamento radicale per restituire dignità e trasparenza al sistema politico della Val d’Aosta, tornando alle fondamenta del consenso popolare e alla gestione responsabile delle risorse regionali.