La cultura giapponese esposta in abiti eleganti al Museo di arte orientale di Torino tra aprile e settembre.

La cultura giapponese si trasforma in una serie di abiti eleganti: dal 12 aprile al 7 settembre il Museo di arte orientale di Torino ospita la mostra “Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone”, un’occasione unica per scoprire l’enigmatico mondo nipponico.Grazie alla collezione Manavello, si possono ammirare cinquanta haori (le giacche sovrakimono), juban (le vesti sottokimono) e vestiti tradizionali per bambini, che parlano di un’epoca storica ricca di cambiamenti.La mostra nasce dall’intenzione di esplorare l’immaginario comune del Giappone in Occidente, ancora legato a una visione tradizionale e romantica, per conoscerne un aspetto diverso e poco compreso. Il direttore del Museo, Davide Quadrio, sottolinea che si tratta di un progetto originale, senza precedenti né in Italia né in Europa.Gli abiti sono accompagnati da raffigurazioni e testimonianze del primo Novecento, una documentazione storica preziosa per capire la cultura giapponese in quel periodo. Altre opere d’arte contemporanee si uniscono alle vesti tradizionali nel percorso espositivo, facendo riflettere i visitatori sull’epoca delle relazioni complesse tra Giappone, Cina e Corea.Fra le opere che si possono ammirare ci sono il video A Needle Woman di Kimsooja, le sculture Bottari e la grande installazione Kotatsu di Tobias Rehberger. Il video Kishi the Vampire di Royce Ng esplora le conseguenze dell’espansione giapponese del XX secolo in Asia.La mostra non è solo un’esposizione statica: il Museo offre anche un programma musicale e performativo, concepito come un organismo vivo che si evolve durante la durata della mostra.