Nella fase finale delle indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro, l’attenzione degli investigatori si è focalizzata su un aspetto finora poco esplorato: la rete di relazioni personali e affettive che si sono create intorno al capobastone della mafia siciliana. Tra queste relazioni, una in particolare ha destato l’interesse della Dda di Palermo, guidata con determinazione da investigatori esperti. La scelta di procedere contro Floriana Calcagno, insegnante di 40 anni, non è stata presa alla leggera. Le indagini hanno rivelato che la donna ha intrattenuto una relazione con Matteo Messina Denaro fino all’ultimo momento della sua latitanza, creando così un coinvolgimento emotivo ed etico che necessitava di essere chiarito.L’accusa di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena pesa come una macina a questo confronto. Questi reati presuppongono un’intenzionale collaborazione con il latitante, mettendo così a rischio tutta la procedura penale che ha portato finalmente all’arresto di Matteo Messina Denaro. La scelta della magistratura di procedere contro Floriana Calcagno non è stata casuale; rappresenta infatti un tentativo di affrontare le complesse dinamiche emotive e psicologiche che spesso accompagnano la latitanza dei capibastone mafiosi.
La donna al fianco del latitante catturato dalla magistratura. Accusa di favoreggiamento a un’insegnante di 40 anni.
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