22 gennaio 2025 – 20:45
La decisione di scarcerare il generale libico Njeem Osama Almasri Habish, avvenuta improvvisamente e senza alcuna consultazione, ha scatenato una forte reazione da parte della Corte penale internazionale. Quest’ultima si è mostrata indignata per la mancata consegna dell’uomo ricercato per crimini di guerra e contro l’umanità. Le opposizioni politiche italiane si sono unite al coro delle critiche, accusando il governo di aver permesso la liberazione di un presunto torturatore.Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è stato chiamato a rendere conto della vicenda al Parlamento nella prossima settimana. Si tratta di un’altra situazione controversa per l’Italia, che arriva a breve distanza dall’arresto dell’iraniano Mohammed Abedini Najafabadi con esito simile: scarcerazione e rimpatrio.Tuttavia, nel caso del generale libico, non è stata l’autorità governativa a intervenire direttamente ma la Corte d’appello di Roma che ha individuato delle irregolarità nell’arresto e ha disposto la liberazione dell’imputato. Questi eventi sollevano importanti questioni sulla cooperazione internazionale in materia di giustizia penale e sui meccanismi di applicazione delle leggi internazionali.