La memoria uccisa: Primavalle ancora una ferita aperta e un’occasione di pace.

La memoria dei martiri di Primavalle: un’eredità comune per la pacificazione italiana.In quei giorni che segnarono l’orribile strage, io ero presente, vivevo il dolore insieme alla mia famiglia e ai miei concittadini. Quel drammatico evento ha lasciato una cicatrice profonda nella nostra comunità e nel nostro Paese. Questo murale non è solo un ricordo per noi che l’abbiamo visto nascere, ma è un segnale di speranza per tutti coloro che oggi cercano la pace e la comprensione.L’arte del murale ha la potenza di trasformare lo spazio urbano in un luogo di condivisione e di riflessione. Ecco perché l’ha definito “un atto d’amore verso i giovani” Ignazio La Russa, presidente del Senato, nella sua visita al luogo della strage. È un gesto che va oltre le divisioni e invita a cercare la fratellanza tra gli italiani.Questo omaggio ai fratelli Mattei non è solo un ricordo doloroso per la loro scomparsa inesplicabile; rappresenta l’orgoglio della comunità che li ha generati, i sentimenti profondi e le speranze che essi hanno espresso in vita. È il segno del riconoscimento di un patrimonio umano che ci appartiene a tutti.Nel momento in cui ricordiamo questi tre giovani vittime di violenza, dovremmo fermarci a pensare alle cause profonde delle tragedie che hanno colpito i nostri Paesi. È necessario riflettere sulle responsabilità dei singoli e della società intera nel creare un ambiente in cui la disperazione può prendere il sopravvento.L’inaugurazione del murale è stata l’occasione per ribadire ai giovani, come disse Ignazio La Russa nella sua cerimonia di commemorazione, che ogni idea, anche se diversa dalle altre, merita rispetto e protezione. Non possiamo dimenticare le vittime della guerra civile, quelle di stragi e attacchi terroristici ma dobbiamo anche guardare avanti verso una prospettiva in cui la comprensione e l’amore trionfino sulla violenza e il dissenso.Il murale dei fratelli Mattei sarà un ricordo vivo della loro storia, ispirazione per i giovani che non hanno dimenticato le sue vittime ma hanno imparato a guardare al futuro.