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La mostra Fascismo Resistenza Libertà racconta la complessa storia politica, socio-culturale ed artistica di Verona tra il 1943 e il 1945.

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La mostra ”Fascismo resistenza libertà, Verona 1943 – 1945” si pone l’obiettivo di raccontare la complessa storia politica, socio-culturale ed artistica della città di Verona durante il biennio tra il 1943 e il 1945. Questo percorso espositivo, ospitato al Museo di Castelvecchio fino al 27 luglio 2025, è stato curato da un team di storici e storici dell’arte, con il supporto di un comitato scientifico internazionale.La ricorrenza degli ottant’anni dalla Liberazione dal Nazifascismo rappresenta un’opportunità unica per riflettere sulla storia della città durante quel periodo difficile. L’avvocato Jacopo Buffolo, assessore alla memoria del Comune di Verona, ha sottolineato l’importanza di questa mostra: ”La Liberazione dal Nazifascismo rappresenta un momento fondamentale nella storia d’Italia e la ricorrenza degli ottant’anni offre l’opportunità di riflettere sulla città di Verona in quel difficile biennio. La mostra ”Fascismo resistenza libertà, Verona 1943 – 1945” rappresenta un tributo alla storia della nostra città e alle persone che hanno combattuto per la libertà”. Attraverso una serie di opere d’arte, tra cui dipinti, sculture e fotografie, la mostra racconta la storia di Verona durante il periodo della guerra. La mostra è strutturata in modo da permettere al pubblico di comprendere appieno gli eventi storici che hanno caratterizzato quel difficile biennio.Tra le opere esposte, si segnalano ”Eliodoro e il sacerdote Onia” di Giambattista Tiepolo, la ”Dama delle licnidi” di Peter Paul Rubens, e un’Allegoria della Speranza” di Alessandro Turchi, unica opera sopravvissuta di un ciclo di tele dell’artista. Queste opere rappresentano solo alcune delle molte testimonianze artistiche che la mostra presenta al pubblico.La mostra è particolarmente importante poiché si tiene proprio in quello spazio storico dove, nel passato, il partito fascista repubblicano organizzò un congresso e si svolse anche il processo contro i gerarchi del regime. Attraverso documenti d’epoca, come il verbale della seduta del Gran Consiglio del 24-25 luglio 1943, filmati provenienti dall’Archivio Luce Cinecittà e un allestimento multimediale e interattivo che offre la possibilità di riscoprire il Museo com’era in passato, i visitatori possono comprendere appieno le vicende storiche relative a quel periodo difficile.Il percorso espositivo è composto da diverse sezioni: la prima parte rappresenta un’esposizione di opere d’arte di alta qualità che furono salvate durante gli anni della guerra e successivamente recuperate dal territorio; in particolare, questo spazio ospita anche una mostra dedicata all’arte salvata curata da Antonio Avena nel 1947. Questo evento simboleggia la ricostruzione di Verona a seguito della distruzione causata dalla guerra.Il focus interattivo permette al pubblico di riscoprire il Museo come era in passato attraverso un allestimento multimediale e interattivo che riproduce i contesti storici. Inoltre, questo percorso offre la possibilità di ascoltare le storie dei protagonisti delle vicende storiche, tra cui personaggi meno noti come Friedrich Boβhammer, il nazista che da Verona reggeva le fila delle deportazioni degli ebrei.Gli spazi della Sala Boggian ospitano la mostra dedicata all’arte salvata. Questa sala è un luogo simbolico del Museo e della città di Verona. Il percorso espositivo, che ripercorre il difficile biennio tra il 1943 e il 1945, si conclude con un omaggio alla resistenza e alla ricostruzione della città.La mostra rappresenta una grande opportunità per i visitatori di comprendere appieno la storia della città di Verona durante quel difficile periodo storico.

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