13 maggio 2025 – 17:24
La leadership italiana nella nautica è chiamata a navigare verso un futuro più sostenibile e innovativo, imprimendo il proprio marchio su una rotta che unisce la tecnologia avanzata alla transizione ecologica. Questo ambizioso obiettivo non può essere raggiunto solo con propulsioni alternative, ma richiede la scoperta di nuove frontiere attraverso materiali innovativi, alleggerimenti strutturali e forme di carena che riducono le emissioni di CO2.Secondo Stefano Pagani Isnardi, ingegnere e direttore dell’ufficio studi di Confindustria Nautica, la nautica da diporto mondiale rappresenta uno scatto di povertà se consideriamo il piccolo impatto ambientale delle emissioni (0,006%), mentre sono invece le grandi industrie petrolifere che contribuiscono a creare i maggior problemi in ambito ecologico.Nel contesto della decarbonizzazione, l’Italia ha assunto un ruolo di primo piano lanciando “Shaping the Future – World Yachting Sustainability Forum”, il nuovo appuntamento internazionale. Quest’evento si terrà nella prossima settimana al 65/mo Salone Nautico Internazionale di Genova e rappresenta la nostra capacità di essere all’avanguardia nell’innovazione tecnologica.L’associazione Confindustria Nautica ha individuato due fronti strategici: da un lato si propone l’unione della progettualità innovativa e dell’attenzione per l’ambiente, con la necessità di riforme legislative e semplificazione normativa.Il doppio appuntamento del ‘Blue Design Summit’ alla Spezia e dello ‘Shipping Forum’, organizzato da Top Legal a Napoli, sottolinea la strategia dell’associazione nazionale per legare l’innovazione tecnologica e ambientale del settore alle riforme legislative.L’obiettivo è quello di avvicinare l’Italia alla duttilità del sistema britannico o di altre bandiere trainanti a livello globale, evitando certezze per l’industria e rendendo possibile investire in tecnologie più sostenibili.