La passione di Larissa Iapichino: oltre le aspettative dei genitori

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L’atletica è stata per me un modo di distinguermi da mia madre e mio padre: il momento in cui ho varcato la soglia dello stadio, tra coloro che correvano e saltavano, è stato quello in cui la passione è diventata scintilla. Larissa Iapichino ha lottato contro i confronti in ogni modo, ma alla fine l’amore per l’atletica ha trionfato su tutto il resto. Questo è ciò che emerge nel quinto e ultimo episodio di Zeta, la serie originale Red Bull che esplora la vita degli atleti ventenni. “Quando ero piccola e mi chiedevano cosa volessi fare da grande, non rispondevo mai ‘atleta’”, racconta la giovane saltatrice, figlia di Fiona May e Gianni Iapichino. “Avevo già abbastanza con due genitori sportivi in casa. Volevo tracciare il mio cammino e fare qualcosa di completamente diverso. Quando ho iniziato con l’atletica, sentivo spesso dire ‘diventerai brava come i tuoi genitori’. Questo mi dava fastidio e volevo dimostrare che avrei seguito una strada diversa.” Così ha deciso di dedicarsi alla ginnastica artistica: “Mi piaceva molto anche se non ero particolarmente brava, ma mi ha insegnato tanto”, rivela Larissa. “Poi ho assistito a una competizione internazionale di atletica leggera e ho capito che dovevo abbandonare la ginnastica. Dopo il primo allenamento ho capito che era lì il mio posto nel mondo. Mio padre era entusiasta, mentre mia madre temeva le pressioni che avrei dovuto affrontare in futuro. Mio padre mi ha sempre rassicurata; quando ho battuto il record mondiale indoor under 20 sono entrata in un’altra dimensione.” La giovane promessa dell’atletica parla anche dei momenti difficili: “Periodi bui segnati da infortuni, mancate partecipazioni a importanti competizioni, critiche. Mi sentivo arrabbiata, come se non fossi più io stessa. Ma avevo bisogno di sbattere la testa, di cadere per poi rialzarmi più forte e crescere. Quando ho vinto la mia prima medaglia internazionale il mio cuore è letteralmente esploso dall’emozione.” Questo percorso è fatto di alti e bassi, gioie e delusioni. Non sono solo la figlia dei miei genitori atletici; sono Larissa, una persona che si sta facendo strada nel mondo sportivo costruendosi un nome proprio indipendentemente dalle proprie radici familiari.

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