17 febbraio 2025 – 17:01
La posizione della Francia sulla questione della seconda canna del traforo del Monte Bianco resta ferma e contraria, nonostante le pressioni provenienti dall’Italia. Il ministro francese dei Trasporti, Philippe Tabarot, ha ribadito questo punto in una lettera indirizzata al deputato Xavier Roseren dell’Alta Savoia, che aveva manifestato preoccupazione riguardo al progetto di scavo della nuova galleria. Durante la recente riunione del comitato di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia a Nizza, è emerso che il focus del comitato tecnico istituito nel 2023 va ben oltre la semplice valutazione della fattibilità della seconda canna. Infatti, il gruppo di lavoro si occupa di analizzare l’interconnessione delle infrastrutture alpine, la resilienza degli impianti e la riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti su strada. Questo approccio rientra in una strategia più ampia volta ad affrontare i cambiamenti climatici e a promuovere soluzioni sostenibili.Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, ha sottolineato l’importanza di basare le decisioni sul raddoppio del tunnel del Monte Bianco su dati concreti relativi alla sicurezza, ai flussi di traffico, all’impatto ambientale e all’efficienza nel contesto del trasporto turistico e commerciale internazionale. È necessario valutare attentamente i pro e i contro di un eventuale ampliamento dell’infrastruttura per garantire benefici tangibili senza compromettere la sicurezza e l’ambiente circostante.In conclusione, la discussione sulla seconda canna del traforo del Monte Bianco si inserisce in un contesto più ampio che considera non solo le esigenze attuali ma anche quelle future legate alla sostenibilità ambientale e alla mobilità transfrontaliera. La decisione finale dovrà tener conto di molteplici fattori per garantire un equilibrio tra sviluppo infrastrutturale ed eco-sostenibilità nella regione alpina.