28 febbraio 2025 – 18:45
La società contemporanea è dominata da una complessa rete di potere, dove quattro individui spregiudicati detengono il controllo e influenzano le sorti del mondo intero. Questi leader, purtroppo, trovano sostegno in milioni di seguaci, generando una preoccupante situazione globale. Gustavo Zegrebelsky, autorevole costituzionalista e ex presidente della Consulta, si ispira all’opera “La nave dei folli” di Sebastian Brant per illustrare l’ambizione della Biennale Democrazia. Questo importante evento, che si terrà dal 26 al 30 marzo, ospiterà 220 relatori e proporrà oltre 100 eventi culturali. L’obiettivo non è quello di dialogare con i folli, ma piuttosto di promuovere un’educazione basata sulla razionalità, in particolare rivolta ai giovani: ogni singolo contributo può fare la differenza in un contesto sociale vasto e complesso come un oceano formato da innumerevoli gocce d’acqua.Il tema scelto per la nona edizione della Biennale Democrazia è “Guerre e paci”, un argomento di estrema attualità e rilevanza. In un mondo contraddistinto da conflitti armati diffusi e tensioni geopolitiche sempre più accentuate, riflettere sul concetto di pace diventa essenziale. Le guerre e le pacificazioni sono strettamente connesse: la storia ci insegna che la pace imposta con la forza non è altro che una forma mascherata di guerra latente pronta a esplodere nuovamente.L’Italia stessa si trova ad affrontare dibattiti cruciali riguardanti il riarmo militare, una scelta che inevitabilmente impatta sull’equilibrio mondiale del terrore. Il rischio di un conflitto nucleare globale è sempre presente, richiamando alla responsabilità collettiva nel preservare la pace e nel gestire i dissensi in modo costruttivo. La democrazia deve essere in grado di governare i conflitti senza soffocare il libero pensiero e il dissenso sano.Attraverso l’esempio dei bambini nelle scuole primarie e dell'”Idiota” di Dostoevskij emerge la speranza per un futuro migliore fondato su valori etici solidi. La Biennale Democrazia celebra vent’anni di attività come laboratorio culturale che onora l’eredità intellettuale di Norberto Bobbio e contribuisce a definire l’identità culturale della città di Torino. Un progetto che continua a crescere e a stimolare riflessioni profonde sulla complessità delle dinamiche sociali contemporanee.