La sfida tra Usa ed Europa: un passo avanti nel negoziato e l’esercizio dei controdazi

La sfida lanciata dall’America a un’Europa fragile in bilico tra la volontà di difendere le proprie posizioni e l’esigenza di sostenere l’economia sta per diventare una delle più impegnative della sua storia. Con i dazi introdotti da Donald Trump sulle importazioni europee, si è aperto un nuovo capitolo nel difficile rapporto tra Washington e Bruxelles. Mentre la tensione sale a livelli mai visti prima, gli esperti sottolineano che il tempo stringe per evitare danni irreparabili all’economia internazionale.La risposta dell’Ue è stata finora quella di rilanciare l’offerta del negoziato, senza arretrare di un passo. E proprio in questo quadro si inserisce la prima riunione dei ministri delle Finanze dei 27 Stati membri dell’Unione Europea. La questione è ben chiara: occorre dare una risposta netta a Trump e alla sua amministrazione per evitare che il danno già subito diventi inaccettabile.E’ per questo che la strategia Ue si divide in due facce, non necessariamente contrapposte. Da un lato la linea del negoziato, da sempre preferita dall’Ue. E proprio in questi giorni è stata avanzata una nuova proposta: applicare reciprocamente zero tariffe sui beni industriali. Un’offerta che sarebbe già dovuta essere accolta a Washington molto prima del 2 aprile scorso.Ma nonostante la bontà dell’intento, finora Trump ha ignorato l’appello europeo. E proprio per questo motivo è necessario un cambio di passo. Ecco perché subentra l’altra faccia della strategia Ue: il via libera ai primi controdazi sulle importazioni americane, che partiranno domani 15 aprile.La tattica dell’Unione Europea sembra duplice e quindi molto più efficace. Non rinunciare alla ricerca del negoziato, ma allo stesso tempo fare vedere a Washington di non potersi attendere all’infinito i risultati degli approcci diplomatici.