Nell’alba del suo compleanno, un’anima stremata e disperata sembrava aver perduto la lotta contro le ombre della vita. Giancarlo Salsi, 83 anni, aveva vissuto gli ultimi momenti della sua esistenza nel silenzio glaciale di un appartamento di strada Pomposiana a Modena, zona Marzaglia. La sua triste fine si era consumata in solitudine, lontano dalla luce del sole e dal tepore delle persone che lo avrebbero ricordato per sempre come un uomo di fede e di cuore.La notizia della tragedia familiare si era diffusa come un torrente di dolore tra le case di strada Pomposiana. L’anziano Giancarlo Salsi non aveva più retto all’enormità del suo destino, pesato dal carico delle preoccupazioni per la sua salute cagionevole e per quella dei suoi cari più giovani, che vivevano con lui. I medici avevano pronosticato un esito tragico proprio quando Giancarlo Salsi si accorse di non poter più farcela in questa vita.Quella mattina del suo compleanno era arrivata l’ora della sua partenza. Giancarlo Salsi si era tolto la vita, lasciando il vuoto nel cuore dei suoi cari e nella comunità che lo aveva conosciuto per la sua generosità e la sua umiltà. Il fratello Franco Salsi, residente in una palazzina vicina, era stato il primo a scoprire la tragedia, quando andò ad aprire la porta di casa del fratello non vedendolo uscire.Giancarlo Salsi aveva trascorso l’ultima serata della sua vita tra pensieri funesti. Erano ormai tardi e la casa era immersa nel silenzio. I carabinieri sono stati chiamati a indagare sulle circostanze del tragico evento. La Procura di Modena ha disposto autopsie per chiarire le cause della morte degli occupanti dell’appartamento.Il figlio Stefano, 48 anni, e la moglie Claudia, 79 anni, erano già morti, soffocati nel loro sonno dal padre disperato. Non fu trovata alcuna arma che avrebbe potuto indicare un delitto in questo caso. L’indagine proseguirà per chiarire i fatti e comprendere meglio le motivazioni che hanno portato il vecchio uomo a compiere l’orribile gesto.Giancarlo Salsi era un uomo di lavoro, con una vita semplice e onesta. Era stato un camionista e in seguito titolare del forno non lontano da casa. Era molto riservato ma amato dalla sua comunità per la sua generosità e il suo cuore grande.L’ultimo incontro della moglie di Stefano con la sorella era stato a Pasqua, quando Giancarlo Salsi si era congratulato con lei per gli auguri. Era stata un’occasione felice che segnava l’inizio della bella stagione dopo una lunga estate fredda e grigia.La sua morte ci lascia dietro un vuoto incolmabile, ma il ricordo delle sue azioni caritatevoli, del suo amore per la famiglia e degli innumerevoli sacrifici che ha compiuto nella vita continuerà a vivere nel cuore della comunità.